Alla scoperta della storia dell’Istria meridionale

Gita istruttiva per i soci della Comunità degli Italiani

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Alla scoperta della storia dell’Istria meridionale
La comitiva parentina a Capo Promontore. Foto: DENIS VISINTIN

Sono riprese alla Comunità degli Italiani di Parenzo le escursioni mirate a far conoscere ai suoi soci l’Istria, la sua storia, la sua cultura, le tradizioni, la gente e le associazioni dell’etnia. Dopo le lezioni preparatorie delle settimane scorse, una comitiva di connazionali ha raggiunto, in autobus e in automobile, Altura, incamminandosi poi verso il castelliere di Nesazio, incontrando lungo il sentiero animali domestici e cinghiali chiusi nei recinti, lachi (stagni) e una natura incontaminata.

Il castelliere di Nesazio
Lo storico dell’arte e archeologo Marino Baldini ha svelato alla comitiva la storia del colle di Nesazio, dove si sono conservati i resti dell’antica capitale degli Histri, poi città romana e tardoantica. Una storia, questa, narrata negli scritti dello storico romano Tito Livio e confermata agli inizi del XX secolo con la scoperta di un’ara votiva dedicata all’imperatore Gordiano (III sec.) in cui si fa menzione della Res Publica Nesactiensium.
Il sito consta di un parco archeologico con resti architettonici di epoca romana e tardoantica ed è circondato da cinte murarie preistoriche e romane. All’entrata, tra la porta romana e quella preistorica, sorgeva una ricca necropoli preistorica. Le urne e gli oggetti rinvenuti facevano parte di corredi funebri e le stratificazioni rivelano la successione d’insediamenti e tumulazioni dall’XI sec. a C. fino alla conquista romana. Molti reperti locali e oggetti di lusso importati collegano Nesazio e la cultura istrica, di cui era il centro, con le civiltà mediterranee e dell’Europa centrale.
Nel 177 a.C. i Romani rasero al suolo la città istrica, costruendone al suo posto una nuova, organizzata secondo un piano regolatore. Sul pianoro centrale vennero eretti il foro con tre tempi e il portico, le terme e altri edifici di carattere pubblico e privato. Le pendici testimoniano la presenza di fastose costruzioni private. La necropoli si trovava lungo la strada che conduceva a Pola.

A Nesazio.
Foto: DENIS VISINTIN

A Capo Promontore
Dopo il rientro ad Altura, la comitiva ha proseguito il suo viaggio verso Capo Promontore. La punta estrema meridionale dell’Istria è stata un’immersione in quest’armonioso paesaggio naturale. L’area protetta, Parco naturale dal 1996, è lunga 3.400 m e larga tra i 500 e i 1.200 metri. Consta di 30 km di costa, baie e spiagge, molte specie animali e vegetali protette ed endemiche, tra cui orchidee, farfalle, granchi e persino la foca monaca mediterranea, come pure impronte di dinosauri.

Alla CI di Sissano
Il viaggio è poi proseguito in direzione di Sissano, dove Antonio Dobran ha svelato la storia della località, le sue tradizioni, l’architettura. È stata visitata la chiesa parrocchiale dei Santi Felice e Fortunato, eretta nel 1528 sul luogo di una precedente. Al suo interno si conservano una Madonna gotica col bambino (proveniente dalla Chiesa di Monte Madonna), l’altare marmoreo barocco, il tabernacolo in legno dorato, il Crocifisso tardogotico e le reliquie di San Lorenzo. La camminata è proseguita nel centro storico che presenta elementi architettonici del XIV – XVI secolo e alla chiesa della Santissima Trinità.
Alla Comunità degli Italiani, Antonio Dobran ha raccontato la storia del sodalizio, della scuola e dell’asilo dell’etnia, di cui s’attende a breve l’edificazione. Svelata pure l’attività, incentrata sulla cura e la conservazione delle tradizioni locali, particolarmente del suo dialetto istrioto. Le brave attiviste del sodalizio hanno offerto loro i gustosissimi “busoladi” sissanesi, preparati da loro stesse e un buon bicchiere di vino locale. La Comunità degli Italiani di Parenzo ha ringraziato gli amici sissanesi per la piacevole accoglienza.
Per i connazionali parentini è stata un’altra indimenticabile esperienza alla scoperta dell’Istria, della sua gente, dei suoi ambienti.
Gli appuntamenti culturali organizzati dal sodalizio parentino proseguiranno sabato 13 aprile con lo spettacolo offerto dall’Associazione Grado teatro di Grado. Il 19 aprile ci sarà la serata organizzata assieme alla Scuola artistica parentina, mentre il 26 del mese si esibiranno “Il Gatto e le volpi”.

Visita a Sissano.
Foto: DENIS VISINTIN

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