Albona. Acque meteoriche: urge una soluzione

Se ne parlerà a una delle prossime sedute del Consiglio

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Albona. Acque meteoriche: urge una soluzione
Piedalbona. Foto: TANJA ŠKOPAC

Durante l’ultima seduta del Consiglio cittadino di Albona si è parlato pure delle abbondanti piogge cadute alla fine di agosto nell’Albonese, allagando case, cantine, complessi turistici, strade e altro, soprattutto nel territorio di Albona e Arsia. Il consigliere Mladen Bastijanić, dei Democratici, ha chiesto quali sono gli uffici cittadini preposti alla gestione dell’infrastruttura relativa allo smaltimento delle acque meteoriche, dicendo di aver proposto l’integrazione dell’ordine del giorno con un punto legato alla stessa problematica.

A suo avviso, le conseguenze del pessimo stato in cui si trova (anche) l’infrastruttura per le acque meteoriche sono visibili soprattutto nelle zone residenziali di Villette e “Nove zgrade” (Edifici nuovi). In quest’ultima, come ha ricordato Bastijanić, ci sono dei condomini che potrebbero crollare tra qualche anno, sempre a causa del fatto che l’area, dopo la realizzazione delle strutture a cavallo tra gli anni ‘40 e ‘50 dello scorso secolo, non è mai stata dotata dell’infrastruttura per le acque meteoriche e di dilavamento.
Nel rispondere, il sindaco Valter Glavičić (DDI) ha detto che si tratta di un tema che va senz’altro discusso e che le misure necessarie devono essere intraprese. Il punto proposto da Bastijanić sarà inserito nell’ordine del giorno di un’altra seduta consiliare, dal momento che richiede la preparazione di materiali ai quali non può provvedere soltanto la Città, ma bisogna coinvolgere pure altre istituzioni e altri soggetti per definire delle soluzioni di qualità. Visto che ciò non poteva essere fatto in tempo per la riunione tenutasi nei giorni scorsi, l’esecutivo della Città e la presidente del Consiglio, Eni Modrušan, hanno deciso di prevedere il punto per la prossima seduta consiliare.
“Siamo consapevoli del fatto che proprio quel giorno in cui siamo stati colpiti da quello che sembrava un tifone, il problema dello smaltimento delle acque reflue era visibile in alcuni rioni albonesi, soprattutto a Kapelica. E sappiamo anche che interventi come questo non possono essere risolti da un giorno all’altro, ovvero che bisogna coinvolgere tutti, dagli uffici cittadini alle istituzioni statali. Concretamente per Kapelica sono stati realizzati dei progetti legati a canali di scarico in far confluire tutta l’acqua proveniente dalle aree situate a un livello più alto, per esempio da Fratta (Presika). Volevo dire che i problemi esistono e che vanno risolti sistematicamente con la partecipazione di tutte le istituzioni competenti”, ha dichiarato il sindaco, dicendo che un esempio di come si dovrebbero risolvere problemi infrastrutturali è il progetto per la ricostruzione del sistema di smaltimento delle acque reflue per l’agglomerato Albona-Arsia-Porto Albona (Rabaz), ma anche la costruzione dei canali menzionati a Kapelica, un progetto dell’Ente statale per la gestione dell’infrastruttura idrica e di quella fognaria “Hrvatske vode”.

Troppo tardi?
Sull’iniziativa legata all’agglomerato, il cui avvio si attende da anni, si è soffermata in una sua domanda avanzata durante il question time pure Katarina Filipović (SDP), chiedendo ad Alen Golja, direttore della “Vodovod Labin”, se sia già troppo tardi per la candidatura del progetto ai fondi europei e, di conseguenza, per la sua realizzazione. Rispondendo, Golja ha detto che entro la fine del 2023 dovrebbero essere rilasciati tutti i permessi edilizi, mentre il nuovo ciclo di finanziamenti europei per il prossimo periodo deve ancora iniziare, per cui non sarebbe troppo tardi per ottenere dai fondi europei il 70 per cento del costo complessivo, stimato a circa 100 milioni di euro. Il 36,97 per cento dovrebbe provenire dalla statale “Hrvatske vode”, mentre il resto dalle autonomie locali dell’Albonese.
Golja ha risposto pure a una domanda di Tanja Pejić, dei Democratici, che soffermandosi su una richiesta di un’abitante di Arsia la cui casa a fine agosto era stata allagata e danneggiata anche dalle acque fognarie e che per questo motivo aveva avuto bisogno di assistenza medica, ha chiesto, a nome della stessa cittadina, perché le istituzioni come la “Hrvatske vode” o la Città di Albona non abbiano aiutato, con una donazione finanziaria, i titolari delle 11 case colpite dal disastro nel risanamento dei danni. Golja ha detto che la “Vodovod Labin” ha fatto tutto quello che poteva lo stesso giorno, provvedendo pure all’acqua potabile per le famiglie danneggiate, mentre un aiuto finanziario dovrebbe arrivare dal Comune di Arsia.

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