A Buie per riabbracciarsi dopo ben tre decenni

Raduno della generazione 1992/1993 della SEI. L’incontro è stato pure un’occasione per ricordare chi non c’è più

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A Buie per riabbracciarsi dopo ben tre decenni
Una foto di gruppo davanti alla vecchia SEI. Foto: Erika Barnaba

L’emozione di ritrovarsi a tre decenni dalla fine delle elementari è stata grande per la generazione 1992/1993 della Scuola elementare italiana di Buie, soprattutto ora, dopo la costruzione della nuova sede, deniminata SEI “Edmondo De Amicis”. La prima tappa difatti è stata proprio quella del ritrovo di fronte al vecchio istituto situato in Piazza San Servolo e oggi chiuso per questioni di sicurezza. Quindi, nel piazzale circostante e ai piedi dell’imponente edificio non è potuta mancare una foto ricordo e il riaffiorare di numerosi racconti e aneddoti con risate, confidenze, piena condivisione, cui si è aggiunto il ricordo commosso dedicato a chi non c’è più, come il loro capoclasse Mario Bazjak, insegnante di ginnastica venuto a mancare decenni addietro, dopo un grave incidente, ed Eduard Žužić, compagno di classe mancato prematuramente. A entrambi il gruppo è andato a rendere omaggio presso il camposanto nel quale sono tumulati, rispettivamente a Buie e a Castelvenere.
Al ritrovo, lo scorso fine settimana, erano presenti Arijana Brajko Gall, Ireneo Celega, Mauro Vesnaver, Elena Vesnaver, Sandro Šavron, Franko Jugovac, Daniel Visintin, Cheyenne Benvegnù, Nada Radmilović Velić, Ivana Lakošeljac Čelan e Andrea Debeljuh, mentre della classe facevano pure parte Matjaž Zalar, Morena Dussich Disiot, Federica Radin, Alen Cassio, Daniel Deklić, Roberto Pertić, Daniel Coslovich, Manuel Pavatić, Diego Pincin, Geni Hilj Cappellari, Vedrana Saina Ražman, Ketty Paoletić, Serenella Krajcar, Sara Stanissa, Lari Šain, Manuela Đurđević e il compianto Eduard Žužić.
E così gli undici “scolari” sono ritornati tutti bambini per tre, quatto ore spensierate nel corso delle quali hanno riallacciato i fili del tempo, legando passato, presente e futuro, per continuare la storia della vita. Quindi un raduno in piena regola, nato dall’idea di alcuni ex alunni di non voler vedere esaurito il desiderio di riunire quella classe per potersi riabbracciare. Un evento a “ostacoli” tra calendari da incastrare e distanze, in quanto molti degli ex vivono oggi in altre città o all’estero, oppure lavorano in altre regioni o ricoprono ruoli in istituti importanti per la CNI. La serata si è conclusa con una cena spensierata e la promessa di ritrovarsi nuovamente.

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