«Stessi diritti nel settore pubblico e privato»

Il presidente SDP ieri a Fiume per un incontro sulle questini legate al lavoro. Stop al precariato e sgravi fiscali

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«Stessi diritti nel settore pubblico e privato»
Peđa Grbin con gli esponenti locali dell’SDP. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

“Una vita dignitosa per chi vive del proprio lavoro”, sono le parole con cui Peđa Grbin, leader del Partito socialdemocratico a livello nazionale, si è rivolto ieri ai media nel corso dell’incontro che ha avuto con gli esponenti locali della sua formazione politica. Il tema è stato quello del lavoro nel contesto della crisi attuale, dell’inflazione. “Oggi stanno tutti male, soprattutto quelli che vivono con poco, pochissimo, pur vivendo del proprio lavoro. Per questo motivo, lo Stato dovrebbe garantire ai lavoratori condizioni migliori. Una delle misure dovrebbe essere rappresentata dalla Legge sul lavoro che noi vogliamo migliorare. Una delle questioni che vi dev’essere contenuta – sostiene Grbin –, è quella del lavoro a tempo determinato, che dovrebbe essere un’eccezione e non una regola. Per questo motivo riteniamo che tre anni siano troppi e che si debba accorciare il tempo massimo per il quale può venire rinnovato il lavoro a tempo determinato”. Il leader dell’SDP ha accennato ai diritti che dovrebbero venire parificati tra settore pubblico e privato. Occorrono regole chiare sulle retribuzioni quando si tratta di lavoro straordinario, notturno, a turni, ma anche quello domenicale e nei giorni festivi. Il governo è concentrato sul segmento del commercio. “Non sono soltanto le commesse a dovere lavorare la domenica, ma c’è chi lavora nella ristorazione, nel settore produttivo e, tra l’altro, nei media. Occorre mettere tutti sullo stesso piano nella Legge sul lavoro. Abbiamo insistito e insisteremo su questi punti alitando sul collo del governo. Occorre agire adesso, perché è adesso che la gente ha bisogno d’aiuto. Se il governo non lo farà ora, lo faremo noi quando gli elettori ci daranno fiducia”.
Oltre alla Legge sul lavoro, Grbin chiede delle modifiche sostanziali alla politica fiscale: “Il governo aveva avviato il discorso sugli sgravi fiscali, ma poi ha rinunciato a ritoccare la base tassabile. Oggi è di 4.000 kune, come due anni fa, ma effettivamente, con l’inflazione degli ultimi due anni, è sceso a 3.500 kune. Due anni fa avevamo proposto di arrivare a 5.000 kune non tassabili. Oggi è una necessità, non per aumentare gli stipendi, ma per mantenere il valore dello stipendio e il potere d’acquisto”, ha concluso il leader dell’SDP.

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