Parità di genere. Come stiamo con gli stipendi?

Nell’ambito della Giornata europea per la parità retributiva, presso il Campus universitario a Tersatto ha avuto luogo la tavola rotonda «Siamo uguali?»

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Parità di genere. Come stiamo con gli stipendi?
Le pannelliste in un momento dell’incontro. Foto: RONI BRMALJ

Il 15 novembre si celebra la Giornata europea per la parità retributiva, tesa a ricordare che la parità di retribuzione per lo stesso lavoro o per uno di pari valore è uno dei principi fondanti dell’Ue. Principio, purtroppo, scarsamente rispettato, se si considera quanti stereotipi di genere continuano a colpire le donne in tutti gli ambiti della vita, compreso quello lavorativo. La discussione sulla tematica relativa alla “gender equality”, nello specifico sui traguardi e i percorsi da intraprendere, giustamente continua a suscitare grande interesse per cui, in concomitanza a ciò, la Regione litoraneo-montana e l’Agenzia di sviluppo regionale (PRIGODA) hanno organizzato la tavola rotonda dal titolo “Siamo uguali?”, ponendo particolare attenzione alla lotta contro la discriminazione nella Regione e sulla possibilità di avvalersi dei progetti europei. All’incontro, coordinato da Ermina Duraj, a capo dell’Ufficio del presidente della Regione, tenutosi negli spazi dell’“Acquario” del Campus di Tersatto, hanno preso parte personaggi di spicco attivi negli ambiti della Regione, delle unità d’autogoverno locale, della comunità accademica, del settore economico e della società civile e, nello specifico, la rettrice dell’Università di Fiume, Snježana Prijić Samaržija, la vicepresidente della Regione litoraneo-montana, Marina Medarić, la vicesindaca di Fiume, Sandra Krpan, la docente Daniela Gračan, della Facoltà di Management nel turismo e nel settore alberghiero di Ica, la direttrice e membro del Comitato esecutivo del cantiere “Viktor Lenac”, Sandra Uzelac, la responsabile delle vendite dell’“Hilton Rijeka Costabella Beach Resort & Spa”, Maja Šimunić e la presidente dell’Associazione “Le donne per l’isola” (Žene za otok), Jovana Čutul.

Non diciamo «beata fra gli uomini»?
A dare il benvenuto ai numerosi convenuti, oltre a Ermina Duraj, sono stati la vicepresidente regionale, Marina Medarić, e il direttore della succitata Agenzia, Vedran Kružić. Nel suo breve intervento quest’ultimo ha riferito che, per quanto riguarda la disuguaglianza dei redditi per lavori identici, la Croazia si colloca al 118º posto nell’indice mondiale sulla parità di genere, motivo per cui ha deciso di organizzare l’incontro. A sua volta, Medarić ha affermato che uno dei problemi più complessi delle donne è riuscire a conciliare la vita familiare con quella professionale. A seguire, a mo’ di introduzione alla tavola rotonda, il collaboratore professionale per la preparazione e l’attuazione dei documenti e programmi strategici e di sviluppo dell’Agenzia di sviluppo regionale, Srđan Kerčević, ha fatto riflettere il pubblico convenendo che la diversità di genere è presente eccome, partendo da frasi quali “beato fra le donne” in riferimento all’uomo circondato da donne, mai pronunciata nel caso del gentil sesso. Rilevando che la data del 15 novembre rappresenta simbolicamente i giorni in più in cui le donne devono lavorare fino alla fine dell’anno per ottenere la stessa paga degli uomini, ha specificato che nell’Unione europea la disparità di salari tra uomini e donne persiste, riportando dati significativi in merito. L’incontro è proseguito con il sunnominato pannello di discussione, dal quale è risultato che i principali motivi di una tale disparità sono relativi agli stereotipi, ai pregiudizi, alle barriere culturali e alle scarse opportunità e che bisogna continuare a lavorare su questo campo.

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