L’Università, uno spazio in cui il pensiero è libero

Alla Facoltà d’Ingegneria cerimonia centrale del Dies Academicus

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L’Università, uno spazio in cui il pensiero è libero
Stretta di mano tra Milanović e Prijić-Samaržija, in compagnia di Par, Komadina e Filipović. Foto: Goran Zikovic

“Apertura” e “Semper magis” (“Sempre di più”) sono i concetti simbolo che da oltre 390 anni di formazione universitaria rappresentano al meglio lo spirito e il serio impegno dell’Ateneo fiumano, il quale quest’anno festeggia il 51º anniversario. In ormai oltre mezzo secolo, l’istituzione è diventata un eccellente esempio regionale, ma anche nazionale, della formazione superiore e dello sviluppo personale e professionale degli attori accademici, i quali agiscono innanzitutto quali membri socialmente consapevoli, responsabili e attivi delle comunità in cui vivono, lavorano e contribuiscono alla creazione di un’atmosfera più sicura, prospera e piacevole per la vita e la crescita delle generazioni future. Nell’ambito dell’evento, che ha unito tutta la comunità accademica con le autorità e i rappresentanti della realtà locale negli spazi della Facoltà d’Ingegneria, ha avuto luogo l’Accademia solenne e la celebrazione del Dies Academicus (Giornate dell’Università di Fiume), incentrate sul tema “La comunità (o società) sana”.

A dare il benvenuto agli illustri convenuti è stata la rettrice Snježana Prijić-Samaržija, seguita dal presidente dell’Associazione nazionale dei rettori e rettore dell’Università di Spalato, Dragan Ljutić, dal presidente del Consiglio universitario, Ivan Svetlik, dal sindaco di Fiume, Marko Filipović, dal presidente della Regione litoraneo-montana, Zlatko Komadina e, a nome del premier Andrej Plenković, il segretario di Stato presso il Ministero della scienza, dell’istruzione e dei giovani, Ivica Šušak.

Una città polivalente
Alla cerimonia ha presenziato anche il presidente della Repubblica Zoran Milanović, affiancato dalla consulente dell’Ufficio della presidenza per la formazione e l’istruzione Jadranka Žarković. Nel suo intervento, il Capo dello Stato ha rilevato che “essendo in Croazia, Fiume è una città croata, ma la sua storia è polivalente. La stessa è croata, ma è anche regionale e mondiale. Nel periodo in cui faceva parte dell’Italia, la metà degli abitanti parlava il dialetto fiumano, un quarto il croato e un quarto lo sloveno”. In tale contesto ha inoltre affermato che “Fiume non è mai stata soltanto un fiume, bensì un corso d’acqua in cui confluivano molti affluenti. Alcuni si sono prosciugati, ma molti scorrono ancora. Fiume è una città aperta e l’apertura della stessa è incredibilmente importante per il successo, la cultura e lo spirito. Quale città universitaria che compete con le migliori, è entrata nella corsa delle grandi ambizioni e aspettative, perché senza le stesse non si raggiunge il successo. Fiume sarà orgogliosa di sé nella misura in cui deciderà di esserlo e in cui stabilirà i propri criteri da soddisfare”. In conclusione, il presidente ha invitato la comunità universitaria quarnerina a continuare a essere ambiziosa, a porsi obiettivi alti, a non sentirsi meno importante degli altri e a estendere le sue già numerose collaborazioni.

Una comunità sana e responsabile
A seguire, la rettrice e la presidente del Consiglio studentesco dell’Università di Fiume, Lana Par, hanno presentato le relazioni relative al lavoro dell’istituzione. A tale riguardo, Prijić-Samaržija ha riferito che nel periodo inerente all’ultimo mandato dell’attuale amministrazione la stessa è letteralmente fiorita, classificandosi tra le dieci più rinomate del mondo, il che significa che risulta migliore di molte realtà accademiche europee e centroasiatiche. A partire dal 2021, ha rimarcato la rettrice, l’Ateneo fiumano si avvale di cinque 5 nuove Facoltà, nuovi centri universitari di ricerca e sviluppo, dell’accesso alla prestigiosa alleanza universitaria YUFE e alla YERUN, una delle tre reti universitarie di ricerca più influenti in Europa. Infine, ha sottolineato che l’Ateneo si impegna fortemente per garantire il benessere della collettività in quanto “una comunità sana è una comunità socialmente responsabile e aperta, nella quale creiamo cambiamenti per il futuro, preserviamo il patrimonio storico, culturale, naturale e tradizionale, rispettiamo la diversità, promuoviamo il dialogo e incoraggiamo il raggiungimento del benessere sociale, emotivo, fisico, intellettuale e sociale”.
Nell’ambito della cerimonia di ieri sono stati consegnati anche i premi per l’eccellenza, venti in tutto. Tra gli studenti, un riconoscimento a parte è andato a Laura Manin, come migliore studentessa della generazione per l’anno accademico 2023/2024, la quale si trova al secondo anno in Ingegneria sanitaria in seno alla Facoltà di Medicina di Fiume.

Pubblico numeroso alla 51ª edizione del Dies academicus.
Foto: Goran Zikovic

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