Lavori D403: «Lamentele legittime, facciamo ciò che possiamo»

I lavori alla D403, in particolare all’interno della futura galleria creano baccano. Il responsabile del cantiere, Martin Abramović, è consapevole del problema

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Lavori D403: «Lamentele legittime, facciamo ciò che possiamo»

Metro più, metro meno, siamo a circa 250 metri. Proseguono a pieno regime i lavori alla galleria della futura D403, 1,2 chilometri dell’arteria che collegherà il terminal container di Molo Zagabria al nodo di Valscurigne. La conosciamo come la strada più costosa in Croazia, ma viene finanziata in buona parte dai fondi dell’Unione europea, opera di importanza strategica per il futuro del porto fiumano. In attesa dei vantaggi, sia per l’economia che per i cittadini, alla fase di costruzione è legata una serie di disagi. Ci si sta abituando, sia nella zona dell’entrata meridionale che di quella settentrionale, al rumore continuo, provocato sia dai martelli demolitori pneumatici che dagli aspiratori. Il responsabile del cantiere da parte dell’azienda Hrvatske ceste, Martin Abramović, ha spiegato che, in sostanza, i cittadini si lamentano soprattutto per il rumore prodotto. Le ultime lamentele risalgono allo scorso giovedì. Alcuni residenti di via Buccari, si sono lamentati per il frastuono che li ha svegliati alle 5 del mattino, dovuto all’attività delle macchine all’interno della galleria. “Si tratta di vibrazioni e di rumori fastidiosi – ammette Abramović –, che cerchiamo di limitare e distribuire in fasce orarie in cui danno meno fastidio. Ci rendiamo conto del fatto che non è piacevole, ma è altrettanto vero che non sarà di lunga durata”.

 

Il mega-progetto, valore 520 milioni di kune, oltre 150 per chilometro, è finanziato dai fondi europei per l’85 per cento. Sopraelevate, sottopasso e galleria rendono la sua realizzazione complessa e costosa, ma è inevitabile quando interventi di questa portata si svolgono all’interno del tessuto urbano, in zone densamente popolate, incontrando gli ostacoli delle infrastrutture esistenti. Il termine ultimo per la conclusione dei lavori è il 30 aprile 2023, data entro cui si potrà fruire dei finanziamenti europei. Pertanto, ogni ostacolo che si dovesse incontrare potrebbe rappresentare una minaccia e un rischio di dovere arrivare al punto da ritrovarsi a dovere pagare da soli un’opera progettata vent’anni fa, ma che ha dovuto attendere a lungo prima di trovare chi l’avrebbe finanziata.

L’interno della galleria

Per ora tutto sta filando liscio, con qualche contrattempo messo in preventivo, ma questa volta la burocrazia non rappresenta un ostacolo. Infatti, abbiamo saputo anche se in forma non ufficiale, che sono state rilasciate le licenze per la strada che partirà dal livello di Molo Zagabria, all’altezza degli stabilimenti della Metis, in direzione della rotonda e quindi della galleria che si trova in prossimità del palazzo stampa. Da venerdì, salvo sorprese, si potrà cominciare a lavorare anche qui.

Con il passare delle settimane anche il rumore dovrebbe calare, almeno quello dei martelli demolitori, mentre con il brusio continuo creato dagli aspiratori bisognerà convivere fino alla fine degli scavi nella galleria. Dalla parte meridionale si è arrivati a 250 e da quella settentrionale a 50-55 metri di profondità. Siamo al 21 per cento circa.

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