La Roma antica rivive con il progetto Claustra

Presentati i risultati finali del Programma di collaborazione Interreg V-A Slovenia-Croazia per la salvaguardia del patrimonio culturale comune dei due Paesi

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La Roma antica rivive con il progetto Claustra

Il progetto interregionale Claustra +, avviato nel 2017, si conclude oggi. Si è svolto nell’ambito del Programma di collaborazione Interreg V-A Slovenia-Croazia, con l’obiettivo di valorizzare e salvaguardare il patrimonio culturale comune dei due Paesi e di metterlo a disposizione del turismo sostenibile.
Il titolare del progetto è l’Istituto pubblico sloveno per la tutela del patrimonio culturale, mentre uno dei partner è la Regione litoraneo-montana, alla quale sono stati concessi 260mila euro, di cui 221mila a fondo perduto di mezzi europei per lo sviluppo regionale.
I risultati del progetto sono stati presentati ieri nel Museo di Scienze naturali, una delle istituzioni coinvolte. Il presidente della Regione, Zlatko Komadina, ha voluto ringraziare tutte le istituzioni coinvolte per l’impegno profuso e per avere saputo raccontare la ricca storia del nostro passato attraverso la loro attività. Sonja Šišić, capodipartimento regionale per la cultura, lo sport e la cultura tecnica, ha detto che con questo progetto è stata valorizzato il patrimonio culturale, ma anche quello naturale, direttamente collegato alla bellissima natura che ci circonda e a quella, un po’ diversa, dell’epoca romana. Ha ricordato che nell’ambito del progetto è stata realizzata un’applicazione mobile, ovvero una guida turistica attraverso i siti archeologici romani presenti in Regione, contenente tutte le informazioni necessarie, mentre è pronta la documentazione per istituire un centro per i visitatori a Klana. I Claustra presenti in Regione sono il Parco archeologico a Fiume, la collina Solin a Kostrena, Studena Pasjak e Prezid-Babno polje. I Claustra Alpium Iuliarum rappresentano un sistema di fortificazione dei passi alpini che partendo da Fiume, passando per Klana e Prezid in Croazia, attraversano la Slovenia e arrivano in Austria. Furono costruiti nel IV secolo dall’Impero romano per proteggersi dall’invasione dei barbari.
Nel progetto è stato incluso pure il Museo di marineria e storia del Litorale croato. Come ha spiegato la direttrice Nikolina Radić Štivić, in questi anni sono stati organizzati vari laboratori educativi per bambini e un punto informativo che racconta la storia di questi territori durante l’epoca romana. Željka Modrić Surina, direttrice del Museo di Scienze naturali, ha detto che sono stati fatti degli studi sulla vegetazione dell’epoca, paragonandola a quella odierna. Le erbe medicinali erano molto importanti per gli antichi romani, anche se non sapevano distinguere quelle tossiche per cui molto spesso risultavano letali. Infatti, l’aspettativa di vita non superava i 40 anni.
In mostra il mondo vegetale
“Il mondo vegetale da entrambe le parti del muro” è invece il titolo della mostra itinerante inaugurata ieri nel Museo di Scienze naturali. Come ha spiegato il biologo Boštijan Surina, già all’epoca romana alcune specie di piante erano in via d’estinzione a causa dell’eccessiva raccolta. Oggi, invece, stanno scomparendo per altri motivi e soprattutto per i cambiamenti nel campo della gestione dell’ambiente. La mostra illustra le piante alle quali gli Antichi romani davano proprietà paranormali, anche se nella maggior parte dei casi le usavano nell’alimentazione, nell’abbigliamento, come decorazione, per le cure mediche, ma anche per avvelenamento.
Lo stereoscopio archeologico
Nel Parco archeologico (Principij), è stato presentato lo stereoscopio archeologico, acquistato nell’ambito del progetto. Guardando nell’apparecchio è possibile vedere la ricostruzione in 3D del Claustra romano. Un altro verrà posizionato nel Castello di Tersatto. L’archeologa Ana Golja ha spiegato che l’Arco romano rappresentava l’entrata nel Claustra. Qui era sistemata l’antica Tarsatica, venuta alla luce nel 2007 grazie agli scavi archeologici.
Per concludere il bellezza il progetto, ieri sono stati visitati altri Claustri e precisamente Solin, sopra Kostrena, dove è stata scoperta una fortificazione di 130 metri, a testimonianza del ricco passato di questa collina. Secondo gli archeologi era abitata già nell’età della pietra. La fortificazione è stata rivitalizzata nell’ambito del progetto.
L’altra fortificazione si trova a Jelenje e si protrae dalla Rječina fino al paese di Lukeži, attraversando una parte di Jelenje. Prosegue poi verso nord-est fino alla piana di Grobnico per poi scomparire. È lunga 3.600 metri e gli studi archeologici hanno dimostrato che comprendeva cinque torri, sistemate nei punti strategici e visibili tra di loro.

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