«Tracce». Forme e segni racchiusi nel colore

Alla CI di Fiume è stata inaugurata la mostra dell’artista e attrice del DI, Ivna Bruck, seguita da una performance

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«Tracce». Forme e segni racchiusi nel colore
Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

“Tracce/Tragovi” è il titolo della mostra della poliedrica artista Ivna Bruck, attrice del Dramma Italiano in seno al Teatro Nazionale Croato “Ivan de Zajc”, inaugurata nella Sala mostre della Comunità degli Italiani di Fiume alla presenza di un folto gruppo di dipendenti del Teatro fiumano, tra cui il direttore del DI, Giulio Settimo. A salutare i presenti è stata Melita Sciucca, presidente della CI, che ha definito l’incontro come una “particolare serata da proporre più spesso negli spazi del sodalizio”. Un ringraziamento particolare è andato a Federico Guidotto che ha organizzato questo evento di arte e performance con musica.

“Le tracce di Ivna – ha avuto modo di dire lo storico dell’arte Theodor De Canziani all’apertura della mostra – sono multiformi essendo essa attrice, ballerina e pittrice. Sono forme del corpo intinte nel colore. L’opera dell’artista ci dimostra che nella vita possiamo interessarci a più cose, ma che spesso non abbiamo il coraggio di osare e occuparcene. Ivna lo ha fatto, presentandosi questa sera con tutto il suo talento. Le tracce sono la vita, un percorso da intraprendere, i segni che ci lasciamo sul corpo per non dimenticare, i colori che ci circondano, un elemento importante dell’essere noi stessi”.
I presenti sono stati invitati in seguito con la musica nel Salone delle Feste per assistere alla performance “Tracce/Tragovi”. Il Salone è stato ricoperto interamente da carta bianca, sulla quale Ivna Bruck e il ballerino Jody Bet, coadiuvati dall’attore Stefano Iagulli e dal musicista Lovro Mirth, hanno dato vita a una performance fatta di movimento, danza, impronte e colore. Due forme che si cercano tra i colori e tra il bianco, si trovano, si lasciano e si ritrovano lasciando segni sulla carta, sulle sagome e portando sul proprio corpo le ferite e le cicatrici sotto forma di pezzi di carta e colore. Il tutto accompagnato da monologhi sul corpo e sulla pelle e da effetti acustici, dove il pubblico ha fatto da cornice alla performance. L’unica nota stonata è stato il volume della musica, troppo forte per assaporare appieno l’esibizione.

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