Sette milioni di kune alla Casa della salute

Approvati i nuovi membri della Commissione per l’assegnazione delle concessioni sul demanio marittimo

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Sette milioni di kune alla Casa della salute
I consiglieri al lavoro. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

È proseguita ad Abbazia la seduta dell’Assemblea regionale, la cui prima parte si era svolta una settimana fa a Ravna Gora per discutere i punti all’odg che riguardavano l’area del Gorski kotar, mentre gli altri previsti per la stessa non erano stati trattati per mancanza di tempo. Tra gli argomenti più importanti discussi ieri al Royal, la nomina dei nuovi membri della Commissione per l’assegnazione delle concessioni sul demanio marittimo. Dopo un lungo dibattito, che ha coinvolto il presidente dell’Assemblea, Marko Boras Mandić, il presidente della Regione, Zlatko Komadina e vari consiglieri, la proposta è stata accolta all’unanimità. Prima della votazione a favore dei nuovi membri, ai presenti si è rivolto per primo Boras Mandić.
“È mio desiderio che la proposta venga accolta, perché questa è una delle poche Commissioni che vengono scelte dall’Assemblea. Vorrei, però, sapere per quale motivo tra i nuovi nomi non figuri nessuno facente parte del settore reale, ovvero una persona che sia ogni giorno a diretto contatto con le persone interessate per le concessioni, come lo era Franjo Volarić, membro della Commissione attuale. Non ho nulla contro i nuovi membri, ma vorrei che al posto di uno di loro rimanga Volarić”, ha detto il presidente dell’Assemblea. Anche Nedo Pinezić (Unione del Quarnero/Azione dei giovani) ha espresso il proprio disappunto sul fatto che Franjo Volarić non sia più membro della Commissione. “Abbiamo perso la nostra Vox Populi, il rappresentante del popolo. Franjo Volarić non è un accademico, però è uno che lavora con la gente e conosce bene i problemi. I membri proposti non hanno contatti con quelli che sono i problemi quotidiani del settore e non rappresentano il popolo”, ha dichiarato Pinezić.

Iva Rinčić (indipendente), ha dichiarato di essere soddisfatta del fatto che Loris Rak, presidente dell’Autorità portuale di Lussinpiccolo, esca dalla Commissione, visti i problemi avuti con il cantiere a Mrtvaška. “Non abbiamo da ridire per quanto riguarda gli altri membri, per i quali riteniamo abbiano svolto bene il proprio lavoro, ma ci farebbe piacere che la nomina venga fatta dalla Commissione per le nomine e non dal presidente della Regione”, ha detto. Dal canto suo, Rak ha ringraziato tutti per la fiducia dimostrata finora, sottolineando che l’attuale Commissione ha lavorato tanto in periodi di grandi sfide, come ad esempio l’entrata della Croazia nell’Ue.
Komadina ha voluto sottolineare che Franjo Volarić ha svolto un ottimo lavoro e che per lui ci sarà sicuramente un posto in altri organismi. “La Vox Populi siete voi e non capisco che cosa s’intenda con ‘rappresentante del popolo’. Per me non è stato facile scegliere i nuovi membri. Sono autorizzato a proporli e l’ho fatto. Quando abbiamo scelto quelli precedenti non ci sono stati malcontenti, ora invece si protesta. Rimane soltanto Branimir Galović visto che fa parte del Ministero delle Finanze”, ha detto il presidente della Regione, senza approvare la proposta fatta da Boras Mandić riguardo a Volarić. I nuovi membri della Commissione sono quindi Iva Tuhtan Grgić, Dario Đerda, Dora Smolčić Jurdana, Daria Perčić Petretić, Vana Rodin Kružić, Branimir Galović e Nenad Bugarin.

Bocciature
Sono state bocciate, invece, la Proposta del resoconto semestrale sull’attuazione del Bilancio regionale per il 2022 e il resoconto sulle attività del presidente Komadina per i primi sei mesi dell’anno, in quanto, secondo i consiglieri, si tratta soltanto di una lista di attività nella quale mancano alcuni aspetti negativi avvenuti in questo periodo, come specificato da Rinčić.
Approvata, quasi all’unanimità, la proposta per la distribuzione dei mezzi per l’attività riguardante la tutela sanitaria primaria. Il resoconto è stato fatto dalla capodipartimento regionale per la Sanità, Đulija Malatestinić, e in esso si propone di ridistribuire i mezzi del Bilancio regionale e di assicurare 7 milioni di kune per il programma “Sicurezza della salute e diritto ai servizi sanitari”, a favore della Casa della salute. “In questo modo verrebbe risanata la perdita scaturita nei due anni di pandemia, dove si è creato un grosso divario tra le entrate e le uscite. Inoltre, siamo in attesa che venga cambiata la rete delle istituzioni sanitarie in base al numero dei pazienti in determinati luoghi. Fino ad allora noi abbiamo degli obblighi nei confronti della Casa della salute. Questo è necessario affinché i pazienti vengano informati su eventuali pensionamenti e dove trovare un nuovo medico”, ha detto Đulija Malatestinić.

A fine anno 32 medici in meno
Leonardo Bressan, presidente della sezione regionale del Coordinamento nazionale dei medici di famiglia, ha dichiarato che nel resoconto non sono visibili i motivi per cui andrebbe applicata questa ridistribuzione dei mezzi. “Questa storia dura dal 2017 ed è inutile continuare a dire che la Casa della salute abbia delle perdite a causa della pandemia, quando queste sono presenti sin da prima. Abbiamo una ventina di ambulatori che non realizzano entrate per coprire le spese, in quanto i pazienti preferiscono andare dai medici che hanno un contratto privato. In alcune zone del Gorski kotar ci sono ambulatori che non hanno un numero necessario di pazienti e quindi qualcuno di questi medici potrebbe venire a lavorare nei luoghi dove c’è bisogno. Alla fine dell’anno 32 medici si ritireranno in pensione, tutti classe tra il 1952 e il 1957”, ha puntualizzato Bressan.

Posti vacanti
Alen Šimatić, f.f. di direttore della Casa della salute, ha spiegato che sono necessarie specializzazioni proprio per i medici di famiglia che andranno a coprire i posti vacanti, mentre Komadina ha concluso che sono in corso 42 specializzazioni, del valore di 1 milione di kune ciascuna. Lo Stato ne paga soltanto 5 e addebita le perdite generali ai centri locali e regionali. “Le Case della salute che hanno un contratto con l’HZZO sono in costante perdita perché questi contratti non assicurano mezzi necessari per tutti i servizi che vengono richiesti da loro”, ha dichiarato. La proposta è stata approvata a patto che alla prossima sessione ci sia un punto all’odg dedicato a questo problema.

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