La grande ascesa di Fiume all’epoca di Neda Andrić

Presentato il libro su colei che fu sindaco dal ‘69 al ‘74 e il cui lavoro va valorizzato. Fu responsabile della realizzazione di numerosi progetti infrastrutturali

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La grande ascesa di Fiume all’epoca di Neda Andrić
Vuk Perišić, Neven Šantić e Franjo Butorac. Foto: RONI BRMALJ

Neda Andrić e la sua città: è questo il titolo del volume che è stato presentato ieri nell’aula consiliare del Municipio di Fiume per illustrare la vita e il lavoro di quella che ad oggi è stata l’unica sindaco donna del capoluogo quarnereino. Neda Andrić ha ricoperto tale ruolo fra il 1969 e il 1974, con l’incarico che all’epoca era definito come presidente dell’Assemblea municipale di Fiume, che racchiudeva sia il potere esecutivo che quello rappresentativo e dunque oltre ad un grandissimo potere aveva anche delle responsabilità enormi. Il libro si concentra in modo particolare sul quel periodo, ma prende in analisi un po’ tutti gli anni ‘60 e ‘70, oltre a parlare in generale della vita di una grande donna.

Neven Šantić, autore del libro, ha spiegato come sia stato molto difficile ricostruire il tutto, perché Neda Andrić ha rilasciato molte interviste nelle quali parlava dei progetti di sviluppo della città, ma pochissimo si è scritto di lei e della sua vita. Ciò che emerge con maggior forza dalle parole dei vari oratori che sono intervenuti alla presentazione del volume è però il grande amore di questa donna per la sua città, oltre ad una grande capacità gestionale e di organizzazione, che non le è però stata riconosciuta fino in fondo.

Cokeria. Fu lei a scegliere Buccari
“Nell’immaginario collettivo Neda Andrić viene ricordata più di tutto per la cokeria – lo stabilimento per la produzione del coke dalla distillazione del carbon fossile fuori dal contatto dell’aria, allestito con lo scopo specifico di ottenere un prodotto adatto per operazioni metallurgiche – anche se non è stata lei a decidere di realizzare il progetto e non è stato durante il suo mandato che sono iniziati i lavori. La sua unica colpa è stata quella di scegliere la località: Buccari, che è stata sacrificata perché non avrebbe avuto senso realizzare il progetto ad Abbazia o a Laurana. Oggi può sembrare uno sbaglio, ma con gli occhi di allora la cokeria era un grande progetto industriale, di cui la Jugoslavia dell’epoca aveva un grande bisogno”, ha specificato Šantić.

La presentazione del volume su Neda Andrić.
Foto: RONI BRMALJ

Le domande dei cittadini
L’attuale sindaco di Fiume, Marko Filipović, ha spiegato di essere rimasto colpito da alcuni passaggi del libro, in modo particolare da quelli che riportano le domande dei cittadini al primo cittadino, in quanto sono estremamente attuali e assomigliano tanto ai quesiti che vengono poste oggigiorno a lui. Altri però hanno sottolineato come all’epoca ci fosse un sistema monopartitico e dunque tutto il sistema politico fosse ben diverso.

Senso del dovere
Franjo Butorac, che ha parlato a nome dell’editore e che ha conosciuto direttamente Neda Andrić e ha collaborato con lei per lunghi anni, ha spiegato come all’epoca si cercasse qualcuno con grandi capacità gestionali, badando meno ad altri fattori, in quanto non erano necessari. A suo dire l’assenza di democrazia veniva compensata da un senso di dovere nei confronti della comunità, che portava chi ricopriva determinati ruoli a fare la scelta migliore.

Giovanni de Ciotta
Vuk Perišić, redattore del libro, ha spiegato come ci siano tutta una serie di parallelismi fra Neda Andrić e Giovanni de Ciotta – con le dovute proporzioni – in quanto vi sono varie similitudini fra i periodi storici, entrambi prosperi e di grande stabilità, in un periodo in cui a Fiume c’era un grande bisogno di forza lavoro e la città era in rapida crescita.
Vuk Perišić ha spiegato come Fiume sia cresciuta molto durante il periodo di Neda Andrić e come oggi i cittadini tendano a dare per scontati determinati sviluppi infrastrutturali, ricordando però che senza qualcuno che spinga avanti il progresso non arriva.

Del crollo nessuno si ricorda
Durante i cinque anni di mandato di Neda Andrić alla guida del capoluogo quarnerino sono stati aperti sette nuovi asili e due nuove scuole, è stata inaugurata l’Università di Fiume e sono stati aperte varie Facoltà, ma sono state realizzate anche tante opere infrastrutturali e nuove strade. Franjo Butorac ha ricordato le tante polemiche per l’entrata est in città, con i piloni di supporto della strada che sono crollati durante la fase di costruzione. “Oggi nessuno si ricorda più del crollo e delle polemiche, ma tutti ci godiamo la strada”, ha affermato Butorac.

Intitolarle il Palasport di Tersatto
Più in generale è emerso come Neda Andrić sia una figura poco conosciuta, soprattutto tra i giovani, che meriterebbe invece di venir valorizzata per il grande lavoro che ha fatto per la sua città.
“Sarebbe bene ricordarla per le cose buone che ha fatto e non soltanto per la cokeria”, ha suggerito qualcuno dal pubblico, con Franjo Butorac ha promesso di farsi promotore di intitolare a lei il Palasport di Tersatto, noto oggi con il nome di Dvorana Mladosti, che è stato fatto costruire proprio dal sindaco Neda Andrić.

La copertina del libro dedicato a Neda Andrić.
Foto: RONI BRMALJ

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