La balbuzie non è una vergogna

Giornata mondiale della consapevolezza di questo disturbo

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La balbuzie non è una vergogna
Suzana Jelčić Jakšić, Robyn Lickley e Martina Gregorina. Foto: RONI BRMALJ

Il 22 ottobre si celebra in tutto il mondo la Giornata della consapevolezza della balbuzie, un disturbo che è molto più diffuso di quanto si creda, basti pensare che sono circa 70 milioni le persone nel mondo che ne soffrono.
Quest’anno l’evento verrà celebrato con il motto “Si veda, si ascolti – presentare e normalizzare la balbuzie in pubblico”. In Croazia la Giornata verrà ricordata a Fiume e a Zagabria, con l’illuminazione dei simboli cittadini – nel caso della nostra Città le gru sul Mololongo –, con il colore turchese.
L’evento è stato presentato ieri da Martina Gregorina, logopedista e presidente della Società dei logopedisti a livello regionale, dal prof. straordinario dell’Università di Fiume, Robyn Lickley, della Queen Margaret University di Edinburgo e da Suzana Jelčić Jakšić, presidente dell’Associazione per il sostegno alle presone con balbuzie “Hinko Freund”.
Come detto da Martina Gregorina, la filiale regionale conta 52 membri che provengono anche dalla Regione istriana e da quella della Lika e di Segna. Gregorina ha inoltre voluto sottolineare che l’Associazione nazionale quest’anno celebra il 30° anniversario.

Fondamentale la sensibilizzazione
Di quanto sia importante sensibilizzare l’opinione pubblica su questo problema ha parlato Robyn Lickley. “Sono un ricercatore in logopedia, in particolar modo per quanto riguarda la balbuzie. Ho fatto parte per più di 20 anni del Comitato di ricerca dell’Associazione britannica per questo tipo di problema. Il nostro compito è stato per lo più spiegare ai datori di lavoro che coloro che soffrono di questo disturbo sono persone normalissime, che però hanno delle difficoltà quando parlano. Lo stesso vale per gli insegnati che si ritrovano in classe un bambino balbuziente”, ha detto Lickley.
La Giornata della consapevolezza della balbuzie si celebra dal 1998, come specificato da Suzana Jelčić Jakšić, mentre in Croazia dal 2000, grazie all’Associazione “Hinko Freund”. “Il nostro scopo è quello di far capire al pubblico cosa significhi avere un problema del genere e di non stigmatizzare le persone che ne soffrono”, ha concluso Jelčić Jakšić. All’evento hanno preso parte anche le studentesse di logopedia di Fiume.

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