La «torre pendente» fiumana

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La «torre pendente» fiumana
La torre pendente è costruita sulle fondamenta di una basilica paleocristiana del V secolo. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Nel suggestivo panorama fiumano irrompono svariati elementi che, per le loro ardite altezze, s’impongono come protagonisti dello skyline, rendendolo molto dinamico e donandogli una precisa cifra identitaria.Tra questi vi è il campanile adiacente alla Chiesa dell’Assunta (Duomo), ubicato nel Centro storico e costruito sulle fondamenta di una basilica paleocristiana del V secolo, una presenza protettiva, vigile e ineludibile, come archetipicamente è ogni torre.

Di stile gotico, dal 1920 fu chiamato popolarmente “torre pendente” per la scoperta della sua inclinazione di circa una quarantina di centimetri, dovuta alla costruzione delle sue fondamenta, in parte su uno strato tardoantico e romano, in parte su un terreno che risente di influssi di corsi d’acqua sotterranei. Sopra l’ingresso del campanile, anch’esso testimone, come il vicino Duomo, dei molti cambiamenti politici all’interno della Città, è scolpito l’anno 1377 e, ciò che lo contraddistingue, sono i tanti maquillage al quale è stato sottoposto nel corso del tempo.

Nel suo libro “Come leggere la città”, Radmila Matejčić rileva che, fino alla fine del XVIII secolo, nessuna torre campanaria fiumana poteva emergere quale accento verticale dell’insediamento, com’era d’uso nelle città liburniche. Infatti, poiché la Città era, al contempo, anche una fortezza, l’altezza della struttura era soggetta alle leggi relative alla costruzione di roccaforti e, di conseguenza, non poteva spuntare oltre la linea delle mura. Fu solo nel 1727 che la “torre pendente” venne innalzata all’altezza attuale.

Il suo aspetto fu notevolmente modificato nel 1824, quando la chiesa ricevette la facciata in stile classicista, secondo il progetto dell’architetto Josef Storm. In quell’occasione i cittadini contribuirono al suo abbellimento con un contributo 1.066 fiorini. Sempre grazie a Matejčić, leggiamo che il progetto per il suo restauro venne effettuato dall’esperto edile fiumano Adam Olf, mentre la balaustra che circonda la costruzione è opera del famoso scalpellino Marco Chiereghini. A lui va anche il merito della realizzazione delle colonne e delle cornici della facciata del Duomo. La succitata ristrutturazione fu fortemente voluta dal noto commerciante e imprenditore Andrea Ludovico de Adamich il quale, in tal modo, salvò il campanile dalla demolizione, perché pare si fosse inclinato già alla fine del 1700. Infatti, un anno prima dell’occupazione francese del 1808, il Comune decise di sostituire quello vecchio con uno completamente nuovo. Nel corso del sunnominato lifting sulla “torre pendente” vennero posti su ciascun lato anche quattro orologi. Ispirandosi alle soluzioni inerenti alle sommità dei campanili della costa liburnica e istriana, Olf aggiunse una bassa balaustra intorno all’ultimo piano e un supporto poligonale per la piramide a punta. Successivamente, nel 1876, su progetto di Filbert Bazarig, il suo aspetto nuovamente cambiò, in quanto fu intonacato e decorato in stile storicista.

La nuova veste
A un gruppo di fiumani influenti non piacque il lavoro di Bazaring così, intorno al 1928, al fine di ricevere il permesso di togliere l’intonaco non gradito, rimuovere la base e la piramide e ripristinare l’aspetto medievale del campanile del Duomo, si rivolsero alla Commissione provinciale per la conservazione dei monumenti di Trieste. L’intervento fu guidato dall’allora direttore del Museo civico, nonché futuro sindaco e senatore della Città, Riccardo Gigante, mentre i mezzi per la sua sistemazione furono donati dall’avvocato John Stiglich. Al termine dello stesso, il campanile assunse l’aspetto di una corpulenta struttura prismatica in pietra, spogliata dalle cornici con cordone che la caratterizzavano. Tuttavia, le aperture delle finestre gotiche non furono mai trascurate e, fino a oggi, quelle del primo piano sono rimaste integre, così come quelle più ampie della loggia del campanile. Le bifore inferiori sono più antiche e potrebbero essere datate intorno al 1377, quando fu costruito l’ingresso, mentre si ritiene che quelle ai suoi quattro lati potrebbero essere state installate intorno al 1455, quando la chiesa fu ampliata in stile gotico del maestro Juraj di Zara. La “torre pendente” fiumana compare in tutte la grafiche relative alla Città vecchia e, in ognuna, è visibile la balaustra al piano più alto e la piramide sulla cima. È strano che Gigante abbia deciso di rimuoverle e ricoprire la struttura con un normale tetto a padiglione. A detta di Matejčić, probabilmente il suo intento era quello di sottolinearne la massiccità, il volume della costruzione in pietra e la fisicità dalla forma prismatica.

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