Il gusto di sfidare Madre Natura

Il fiumano Dražen Suvić ha da sempre avuto la passione per la fotografia che da qualche anno a questa parte lo ha portato a dare la caccia ai fulmini

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Il gusto di sfidare Madre Natura

I temporali estivi, spesso accompagnati da tuoni e fulmini, vengono spesso visti dai comuni mortali come una breve pausa dal caldo afoso, dopo la quale si respira meglio. Esiste però una categoria di persone per le quali l’arrivo di un temporale rappresenta una sfida con Madre Natura. Stiamo parlando dei cacciatori di fulmini, gli “storm chaser”, per dirla all’americana. Quelli che non vedono l’ora che arrivi una tempesta per caricare in macchina tutto il necessario e iniziare la caccia. Uno di questi è Dražen Suvić, fotografo amatoriale di Fiume. Il suo amore per la fotografia è nato tantissimi anni fa. “Scattare foto è da sempre stata una mia grande passione. Con gli anni poi ho sentito il bisogno di avere un hobby vero e proprio. In seguito all’arrivo delle macchine fotografiche digitali anche questo tipo di svago è diventato più facile da coltivare e meno costoso. Mi piace immortalare un po’ di tutto: animali, persone, la natura, eventi. Poi ho notato che ci sono persone che si divertono a dare la caccia ai fulmini e così ho deciso di provare a farlo anch’io. Ho chiesto consigli a tante persone, ho letto articoli su Internet e ho deciso di buttarmici a capofitto”, spiega Dražen.
Come sono stati i primi passi?
“Mi sono subito dato da fare, ma ci è voluto un po’ per capire come funziona. Da circa cinque anni mi sono specializzato in questo campo. Sono sempre pronto non appena è in arrivo una perturbazione. Per lo più le foto vengono scattate dalla finestra di casa mia in Belvedere. Non è facile trovare il tempo per spostarsi da Fiume e andare a caccia. Inoltre, ci troviamo in una posizione che non permette di catturare fulmini tanto particolari in quanto dobbiamo attendere che questi arrivino dall’Istria per poi immortalarli in mezzo al Quarnero. Ad esempio, il mio ‘collega’ Sandro Puncet di Lussinpiccolo, ha dinanzi a sé uno spazio aperto a 360 gradi e per lui è molto più facile scattare foto spettacolari. Da Fiume è molto più difficile. Il momento giusto per catturare i fulmini è immediatamente prima della pioggia, poi è troppo tardi”.

Scariche di fulmini davanti all’isola di Cherso

Come vengono scattate le foto?
“La macchina fotografica ha un timer e scatta foto all’incirca ogni 20-30 secondi. È molto importante seguire le notifiche delle app che ho scaricato sul cellulare e che mi avvertono dell’arrivo di un fronte temporalesco. E poi è necessario seguire le previsioni meteorologiche per sapere in quali punti potrebbero concentrarsi le scariche. Naturalmente non sempre riesco a essere al posto giusto nel momento giusto. A volte trascorro tutta la notte ascoltando tuoni senza vedere nemmeno un fulmine. La natura è imprevedibile. Colpisce quando meno te l’aspetti”.
Esiste una foto della quale vai particolarmente fiero?
“Mi piacciono quelle che ritraggono il Quarnero. Ci sono alcune particolari scattate di giorno. È difficile scegliere quella più bella. È come chiedere ai genitori quale sia il figlio preferito (ride). C’è stata una in cui ho catturato il fulmine caduto nelle vicinanze del nostro grattacielo e che ha creato parecchi danni”
Hai mai catturato dei fulmini particolari? Tipo quelli globulari?
“Purtroppo no. Si tratta di fenomeni estremamente rari”
Per quanto bello ed emozionante, immagino si tratti di un hobby potenzialmente anche pericoloso?

I fulmini sono fenomeni altamente spettacolari, ma anche molto pericolosi

Certamente. In particolar modo se ti trovi all’esterno. Infatti i treppiedi e i cavalletti per la macchina fotografica sono in metallo e quindi dei buoni conduttori che possono attirare un fulmine. Ma anche stando alla finestra non è che uno sia più protetto. Però l’adrenalina mi spinge a rimanere lì ad attendere quello giusto. Lo so, molti ci giudicano come dei matti perché fanno fatica a capire questa nostra passione. Quando lo scatto è perfetto, provi un’incredibile sensazione di felicità.”
Di questo tuo hobby si è innamorata anche tua figlia Marta?
“All’inizio la prendevo con me all’inaugurazione delle mostre, poi le ho dato la macchina fotografica e ora ha un equipaggiamento degno di un professionista e mi segue nelle mie avventure diurne. Di notte per il momento non andiamo a caccia. Casomai di stelle cadenti come in questi giorni”.
I temporali sono cambiati in questi ultimi anni o è solo una mia impressione?
“Discutevamo proprio qualche giorno fa del fatto che a Fiume ci sono sempre meno fulmini, ma di contro sempre più tuoni e tantissima pioggia. Il clima sta indubbiamente cambiando”.
Ti spingeresti oltre? Voglio dire, te la sentiresti di andare a caccia anche di fenomeni più violenti e pericolosi come ad esempio i tornado?
“Conoscendo mio papà lo farebbe sicuramente”, risponde prontamente Marta, mentre Dražen annuisce sorridendo.

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