«I locali in centro non vanno venduti»

PGS contro la destituzione di Robert Mrvčić ma a favore dell’assestamento del Bilancio

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«I locali in centro non vanno venduti»
Nikola Ivaniš, Tea Mičić Badurina e Edvin Liverić. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Alla vigilia della sessione del Consiglio cittadino, come hanno fatto altre formazioni politiche che vi sono rappresentate, ieri si sono espressi anche due consiglieri PGS, cioè Tea Mičić Badurina e Nikola Ivaniš.
“Ci sono tre punti sui quali vorremmo soffermarci – ha detto Mičić Badurina –, e sono l’assestamento del Bilancio, la destituzione del direttore della municipalizzata Autotrolej e l’integrazione dell’elenco dei locali commerciali da mettere in vendita. Per quanto riguarda l’assestamento si nota un aumento delle entrate e quindi delle uscite, in parte per le retribuzioni e in parte per alcuni servizi, come la manutenzione e la pulizia delle aree pubbliche e delle zone verdi. In vista dell’inizio dell’alta stagione, proponiamo un emendamento che prevede 50 euro per la sistemazione della fascia che si affaccia sul mare a Preluca, anticipando in parte quello che è il progetto che si prevede di portare a termine nel 2028, un tempo che riteniamo eccessivo”.
In altre parole, il sindaco Marko Filipović, con il ritocco proposto dal PGS, avrà il sostegno dei tre consiglieri dello stesso partito. In merito alla destituzione del direttore dell’“Autotrolej”, Robert Mrvčić, il PGS non intende sostenerla: “In questo modo non si risolve nulla. Facciamo passare tre mesi per vedere in che modo superare la crisi”, ha aggiunto Mičić Badurina.
Fin qui, il PGS rimane al fianco del sindaco, ma per quanto riguarda i locali commerciali che si vorrebbero mettere in vendita, in particolare quelli nelle zone più ambite del centro, niente da fare. Lo ha confermato lo stesso Ivaniš che nel 2022 aveva votato a favore della messa in vendita, dicendosi pentito oggi e tutt’altro che disposto a ripetere l’errore. Tea Mičić Badurina ha commentato: “All’inizio avevamo creduto che si trattasse di spazi inadeguati che, in quanto tali, non incontrano interesse per l’affitto. Invece, si è capito successivamente, che vi erano dei locali che non possono venire considerati tali”.
Ivaniš ha accennato al “Code”, un bar che si trova in Corso e che, di certo, non dovrebbe avere difficoltà a trovare degli esercenti decisi a pagare l’affitto anche quando il suo prezzo sembra molto alto. Ciò che si chiederà oggi è una decisione che impedisca la possibilità di subaffitto dei locali commerciali di proprietà della Città e il dimezzamento del prezzo di partenza all’asta dopo il primo tentativo fallito.

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