Galeb e Benčić. Un sogno di mezza estate

Il Consiglio cittadino ha rinviato la decisione sull’indebitamento per 44 milioni di kune con 21 voti a favore e 15 contrari

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Galeb e Benčić. Un sogno di mezza estate

Dopo la mancata apertura delle buste contenenti le offerte per la nave Galeb, slittata al prossimo 13 agosto a seguito della proroga dei termini del bando, ora è saltato anche il voto sulla proposta del sindaco per l’indebitamento per 44 milioni di kune destinato, appunto, al restauro dell’ex yacht di Tito, e al completamento dei lavori di ricostruzione del complesso Benčić. Questa la decisione presa dal Consiglio cittadino, che ieri mattina è tornato in aula nel prosieguo della burrascosa seduta di due settimane fa conclusasi a notte fonda con un nulla di fatto. La ripresa dei lavori è stata preceduta da una manifestazione di protesta organizzata da uno sparuto gruppo di cittadini riunitosi davanti al Palazzo municipale, e al quale si sono aggregati anche alcuni consiglieri all’opposizione, per manifestare la loro contrarietà al prestito. In aula, com’era prevedibile, erano presenti tutti e 36 i consiglieri. Il primo a prendere la parola è stato il sindaco Vojko Obersnel, il quale ha subito voluto fare una precisazione.

Lo studio di fattibilità fa ridere

“Di questi 44 milioni – ha sottolineato –, 26,6 sono destinati al Benčić e 17,4 alla Galeb, per cui è ora di smetterla di tirare in ballo sempre e solo la nave. Lo studio di fattibilità? Certo che è stato fatto. Ma credete veramente che l’Europa ci avrebbe concesso dei fondi senza questo documento? I costi di manutenzione della Galeb ammonteranno a 2,6 milioni annui, di cui 1,4 per i 14 dipendenti che vi lavoreranno. Tutti i costi verranno invece coperti con i ricavi che saranno verosimilmente dello stesso importo”.
I numeri snocciolati dal primo cittadino non hanno però convinto Tihomir Čordašev (Azione dei giovani, AM). “Se il Museo d’arte moderna e contemporanea ci costa all’anno 4,4 milioni di kune, allora com’è possibile che la Galeb arriverà solamente a 2,6,? In più, il Museo spende 2,1 milioni per pagare gli stipendi dei 16 dipendenti che vi lavorano, mentre quelli della Galeb, che saranno in 14, costeranno solamente 1,4 milioni. Il vostro studio sulla fattibilità fa ridere”, ha attaccato l’ex presidente del Consiglio.

Centro ornitologico

Quindi è toccato a Josip Ostrogović (HDZ), irritato dallo slittamento del bando di concorso di due giorni fa.
“Come possiamo prendere una decisione così delicata se non sappiamo nemmeno quanto ci costerà il suo restauro? Bene che vada, la nave sarà pronta appena nel 2021. Peccato però che il progetto Fiume CEC 2020 sia il prossimo anno…”.
“Basta con sta Galeb. Sembra di essere in un centro ornitologico”, gli ha risposto con ironia il sindaco. Galeb, infatti, in italiano significa gabbiano…
Poi è stata la volta di Zvonimir Peranić (Most), che in qualità di presidente del club della Lista per Fiume, ha detto che il partito è a favore del prestito, a patto però che le offerte pervenute al bando rientrino nei parametri stimati dalla Città per il restyling della Galeb, valutato a circa 35 milioni di kune. Peranić ha quindi chiesto di rimandare il voto a dopo l’apertura delle buste, ovvero dopo il 13 agosto. A quel punto il club dell’SDP ha chiesto una pausa di 15 minuti per confrontarsi con gli altri partner della coalizione. Al ritorno in aula la proposta è stata approvata con 21 voti a favore (i 18 consiglieri della coalizione guidata dall’SDP, più lo stesso Peranić e i due della Lista per Fiume, Danko Švorinić e Predrag Miletić) e 15 contrari.
Qui Ostrogović ha perso la pazienza accusando la Lista di essersi venduta al sindaco per “una manciata di insegne bilingui e l’intitolazione di qualche piazza (ovvio il riferimento a Riccardo Zanella, nda)”.

Ripresa a settembre?

Dal momento che ad agosto il Consiglio non si riunisce, molto probabilmente il voto relativo al prestito verrà inserito all’ordine del giorno della seduta in programma a fine settembre. A meno che il sindaco o due terzi dei consiglieri non decidano diversamente. Una possibilità tuttavia alquanto improbabile visto che lo stesso Obersnel, durante la pausa, a microfoni spenti, aveva ammesso che “non è detto che il 13 agosto verranno aperte le buste. Metti caso che tre giorni prima arrivino altre richieste di delucidazioni…”.

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