[FOTO] Premi Città di Fiume: italiani protagonisti

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[FOTO] Premi Città di Fiume: italiani protagonisti

È stata una serata di gala al Teatro nazionale Ivan de Zajc dove, nell’ambito delle celebrazioni delle Giornate di San Vito (San Modesto e Santa Crescenzia), si è tenuta l’Accademia solenne del Consiglio cittadino nel corso della quale sono stati conferiti i Premi della Città di Fiume. Al connazionale basso-baritono Giorgio Surian, il quale nel corso della cerimonia si è peraltro esibito in un intermezzo musicale assieme alla figlia Leonora e ai membri del Teatro dei burattini, è stato consegnato il Premio Opera omnia, mentre a Bruno Petrali e Nadja Poropat, come pure all’équipe di cardiologi del CCO, di cui fa parte il dott. Sandro Brusich, ex studente della SMSI, sono state conferite le Targhe d’Oro “Stemma Città di Fiume”.

Numerosi ospiti

Presenti tra il pubblico numerosi esponenti della sfera politica cittadina e regionale, ma anche personalità del tessuto imprenditoriale, industriale, scientifico e accademico, nonché un ospite d’eccezione, ossia il sindaco di Lubiana Zoran Janković, che ha donato al sindaco un drago, simbolo della capitale slovena, nonché le delegazioni di Este e Novi Sad.

Vogliamo una città al top

Il primo a rivolgersi al numeroso pubblico presente è stato il presidente del Consiglio cittadino Andrej Poropat, aprendo la cerimonia con una lunga serie di domande.
“Spesso mi chiedo se Fiume sia la città del benessere? Che cosa ha raggiunto negli ultimi anni a livello economico? Noi, in qualità di rappresentanti dell’amministrazione cittadina, abbiamo offerto ciò che ci si aspetta? E poi una domanda fondamentale: i nostri giovani hanno una porta alla quale poter bussare in cerca di un posto di lavoro? Potranno mai realizzarsi a Fiume? Ci sono tantissime domande come anche le relative risposte, le quali peraltro sono diverse tra di loro. Ma in fondo è proprio questa diversità a rappresentare un valore aggiunto. Sarò sincero: mai prima d’ora avevo colto i segnali di una nuova unione tra tutti noi, perché alla domanda dove vorremmo vedere la città tra cinque anni, la differenza nelle risposte si assottiglia fino a diventare univoca: vogliamo una Fiume al top. Ma per raggiungere questo traguardo dobbiamo necessariamente restare uniti. Dobbiamo sempre esprimere le proprie opinioni e, al tempo stesso, avere la giusta sensibilità nell’ascoltare quelle differenti dalle nostre. Perché indipendentemente da quale parte del Corso camminiamo, questa è la città che abbiamo in comune. E Fiume ha bisogno della sua gente”.

Fiume va vissuta

Successivamente è stata la volta dell’attesissimo discorso del sindaco Vojko Obersnel. “Se mi si chiedesse di scegliere quegli eventi o progetti che hanno contrassegnato l’ultimo anno, avrei un compito piuttosto semplice. La Capitale europea della Cultura e il Porto delle diversità rappresentano quel progetto generazionale in grado di cambiare Fiume e, a questo proposito, sono certo che dopo il 2020 la città sarà un posto migliore. D’altra parte, non nascondo di essere profondamente preoccupato in merito al futuro del 3. maj. Innanzitutto per gli operai e le loro famiglie. Mi turba il fatto che il governo croato non abbia una chiara strategia. Con quest’incertezza, senza uno stipendio e senza delle chiare risposte è impossibile andare avanti. Non mi sorprende allora che in tanti vedano da un’altra parte una via d’uscita. Ma la cantieristica a Fiume deve avere un futuro”.
Dopo aver elencato tutti gli investimenti effettuati nell’ultimo anno e le opere infrastrutturali il primo cittadino è tornato sul grande appuntamento del prossimo anno.
“Tra poco più di sei mesi Fiume sarà Capitale europea della Cultura. Questa è una grande sfida, ma anche una grande responsabilità. Fiume va vissuta. Diversa e aperta, tollerante e trasparente. Fervida quando c’è da lottare per i diritti umani, fragorosa quando c’è da esortare cambiamenti positivi, critica quando serve. In un mondo in cui la violenza sull’altro e sul diverso è diventata normalità e la xenofobia un valore auspicabile, una Fiume aperta dovrà essere la guida verso i principi di umanità, solidarietà e dialogo. Principi oggi più che mai imprescindibili” ha concluso Obersnel, il cui discorso è stato accompagnato da un fragoroso applauso.

Imparare dalla storia

Poi è toccato all’arcivescovo di Fiume, mons. Ivan Devčić, rivolgersi ai presenti, con una menzione particolare all’Arcidiocesi fiumana che quest’anno festeggia il 50º anniversario della sua istituzione.
“Non possiamo cambiare la storia, in compenso però possiamo e dobbiamo imparare tanto da essa. Dalla storia dobbiamo inoltre saper cogliere ciò che ci rende persone migliori, più solidali e vicine l’una all’altra. In questo senso i 50 anni dell’Arcidiocesi rappresentano una preziosa occasione per farci un esame di coscienza, nonché per accettare le proprie fragilità. Al tempo stesso, sono certo che i festeggiamenti di Fiume come Capitale europea della Cultura ci renderanno persone migliori, oltre che lasciarci in eredità il compito di tramandare l’importanza della salvaguardia del patrimonio culturale non solo alle nuove generazioni, ma anche ai cittadini più bisognosi e vulnerabili”.

La premiazione

Alle parole di mons. Devčić è seguita la cerimonia di consegna dei Premi della Città di Fiume. Sul palco tanta emozione e anche qualche lacrima che non tutti i premiati sono riusciti a trattenere. Ad aggiudicarsi la Targa d’Oro “Stemma Città di Fiume” sono stati i nostri connazionali Bruno Petrali, per il suo pluriennale contributo all’arte musicale e teatrale, nonché al giornalismo e allo sport di Fiume, nonché Nadja Poropat per il suo grande apporto nel settore dell’educazione e dell’istruzione, come anche alla promozione degli interessi della città. A prendersi scroscianti applausi è stato anche il team di cardiologi del CCO di Fiume, tra i quali il dott. Sandro Brusich, ex studente della SEI Gelsi e della SMSI. Anche loro si sono portati a casa la Targa d’Oro. Ma il momento più solenne è arrivato alla fine, come la più classica ciliegina sulla torta, con il conferimento del Premio per l’Opera omnia al basso-baritono Giorgio Surian, per suo il grandissimo contributo alla scena operistica e teatrale fiumana. Visibilmente emozionato, dal palco l’artista ha ringraziato l’intera famiglia, in particolare la moglie e i figli.

Gli altri premiati

Gli altri vincitori della Targa d’Oro sono invece l’ottico Viktor Šahini, il team di cardiologi del CCO di Fiume composto da Vjekoslav Tomulić, Tomislav Jakljević, David Gobić, Sandro Brusich e Neven Čače, suor Daniela Orbanić, Jasna Baraba, i volontari della Caserma dei Vigili del fuoco Sušak-Fiume (a ritirare il premio è stato il responsabile Aleksandar Nemec) e la società calcistica Orijent (il presidente Saša Matijaš ha ritirato il riconoscimento).
Quanto invece ai vincitori del Premio annuale Città di Fiume, questo è stato consegnato a Bojan Polić, Jasna Buketa, Aleksandar Tomulić, Željko Bistrović e all’ensamble dell’Opera del TNC Ivan de Zajc (a ritirare il premio è stato Petar Kovačić).

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