Fiume. Via Adamich, chiusura rinviata

Tempistiche da rivedere per la posa del collettore in centro. Il direttore della VIK Andrej Marochini annuncia la riduzione di carreggiata in piazza Adria

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Fiume. Via Adamich, chiusura rinviata
In zona Žabica nuovi problemi. Foto: Zeljko Jerneic

Era chiaro già qualche settimana fa che i tempi si sarebbero allungati. Ora abbiamo qualche punto di riferimento in più sulle tempistiche rivedute. Avevamo già annunciato che la chiusura di via Adamich non sarebbe avvenuta nei tempi previsti, cioè entro novembre. Adesso sappiamo che questa importante arteria cittadina verrà chiusa per un anno e mezzo circa, ma a partire dalla seconda metà di gennaio. Non è l’unica novità che abbiamo sentito da Andrej Marochini, direttore della municipalizzata VIK, azienda investitrice assieme alla “Hrvatske ceste” che si occuperà della ristrutturazione del manto stradale.

Riduzione di carreggiata in piazza Adria
“Abbiamo valutato che in seguito al rallentamento dei lavori in via Krešimir non è indispensabile chiudere via Adamich, anche perché vorremmo limitare i disagi in dicembre, prima di Natale. Comunque, all’altezza di piazza Adria inizieremo tra breve con i lavori preliminari chiudendo una corsia di marcia tra gli incroci di via Zara e via Spalato. Fino alla seconda metà di gennaio verrà scavata la fossa per i macchinari di scavo all’altezza dell’Erste bank”.

Nuove tecniche, nuovi problemi
Marochini ci ha spiegato nel dettaglio cos’è che sta rallentando l’esecuzione della posa del collettore tra la mensa studentesca “Index” e piazza Žabica. “La prima fase dei lavori ha riguardato lo scavo delle fosse per il posizionamento delle macchine per il «microtunneling», una tecnica che consente di evitare gli scavi in superficie e per superare ostacoli come le installazioni esistenti e, in questo caso, la linea ferroviaria. Poco dopo sono arrivate le precipitazioni abbondanti assieme alle maree particolarmente accentuate. Abbiamo dovuto ricorrere a vasche in cemento sistemate all’interno delle fosse. Quindi, come sappiamo, dal Corso verso Ovest è, o dovrebbe essere, tutto terrapieno, ma in Žabica abbiamo incontrato roccia viva”. Lì dove c’è oggi il Corso e piazza Žabica una vola c’era il mare, ma proprio davanti alla chiesa dei Cappuccini si è finiti contro uno scoglio. “Invece di procedere a un ritmo di 10-11 metri al giorno, arriviamo a 4-4,5 metri”.
La tecnica di “microtunneling”, adottata per la prima volta dalle nostre parti, permette di scavare e posare le tubazioni orizzontalmente senza danneggiare la superficie. L’operazione viene svolta da una macchina scavatrice controllata a distanza, chiamata anche “testa di scavo”. Questa crea un tunnel attraverso il quale vengono introdotte le tubazioni. Nel nostro caso tutto ciò avviene a una profondità di 4 metri circa. Sarà così anche in via Adamich dove si spera di non incontrare brutte sorprese. “La roccia viva – ci ha spiegato Marochini –, non è un problema insormontabile, ma la sua presenza determina tempi aggiuntivi. Costi aggiuntivi? Per ora non abbiamo avuto richieste in questo senso da parte dell’azienda che esegue i lavori, ma non è da escludere che vi possano essere delle correzioni”.
Il costo del progetto di via Adamich è di 8,5 milioni di euro, di cui il 70 per cento erogato dai fondi dell’Unione Europea, il 10,5 per cento dal Governo, altrettanto dall’azienda “Hrvatske vode” e il 7 per cento dagli enti locali.

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