Rijeka in crisi. E per la Coppa ora servirà l’impresa

Domani a Rujevica si assegna il Sole di Rabuzin. I biancocrociati sono in caduta libera mentre la Dinamo sta ora volando: si riparte dallo 0-0 della sfida d’andata al Maksimir

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Rijeka in crisi. E per la Coppa ora servirà l’impresa
Il Rijeka è ancora a secco di vittorie in stagione contro la Dinamo. Foto: GORAN ZIKOVIC

Quattro sconfitte in 31 giornate, altrettante nelle ultime quattro uscite. Nell’ordine Lokomotiva (1-3), Dinamo(1-2), Varaždin (1-3) e Osijek (0-2). Dieci gol subiti e soli tre segnati. In questo finale di campionato il Rijeka sta rovinando tutto quanto di buono fatto nell’arco di una stagione che l’ha visto al comando della classifica per 16 turni, prima di crollare in queste ultime settimane. La battuta d’arresto nel cortile della Lokomotiva ha fatto vacillare le certezze della squadra, quella seguente con il ribaltone di Rujevica nello scontro diretto contro la Dinamo ha inferto una stoccata mortale affossando definitivamente i sogni di gloria nella corsa al titolo. I KO in casa di Varaždin e Osijek sono stati poi la naturale conseguenza di una squadra svuotata e mentalmente a terra dopo la resa nel duello con la Dinamo. È vero che la classifica non può più cambiare, ma comunque mollare così non fa certo onore alla squadra che praticamente fino all’altro giorno volava sciorinando un bellissimo calcio. Vedere ora i biancocrociati rotolare ora a -10 dalla vetta fa un certo effetto…

Errori inconcepibili
Alla Opus Arena Željko Sopić ha varato una sorta di Rijeka B applicando un ampio turnover pensando giustamente alla gara di ritorno della finale di Coppa Croazia contro la Dinamo (si riparte dallo 0-0 maturato all’andata al Maksimir). Un’occasione per le seconde linee di mettersi in luce, in particolare per coloro che sono in scadenza e che si stanno giocando la riconferma per la prossima stagione, ma alla fine la trasferta sulle sponde della Drava si è rivelata un vero disastro. Davvero inconcepibili gli errori di Labrović e Banda, i quali si sono letteralmente trasformati in assistman consegnando il pallone sui piedi di Jurišić e di Matković che hanno così confezionato il 2-0. Due regali di cui gli slavoni non avevano certo bisogno e che sono il frutto di un gruppo ormai alla deriva e senza più motivazioni. Nella speranza che la testa sia stata semplicemente al secondo atto della finale di Coppa e non già in vacanza… Altro aspetto preoccupante è la scarsa qualità delle riserve: a giudicare dalla prestazione sembrerebbe proprio che la coperta non sia poi così tanto lunga come molti facevano credere… Anche qualche scelta di Sopić ha lasciato un po’ perplessi, come ad esempio il mancato utilizzo di Zlomislić per tenerlo “caldo” e in tensione in vista della sfida di domani. Certo, senza quella papera in uscita bassa di Labrović il problema del portiere non si sarebbe nemmeno posto, ma a prescindere da ciò la sensazione è che “Zloma” avrebbe meritato una chance, anche nella sfida precedente con il Varaždin. Poi per carità, puntare il dito contro il miglior portiere del campionato sarebbe scorretto per uno che nell’arco di tutta la stagione ha mantenuto un rendimento altissimo, togliendo spesso le castagne dal fuoco. E che in fin dei conti si è strameritato la convocazione per l’Europeo.

Abile psicologo
Intanto in casa Rijeka è già giornata di vigilia. Domani sera Rujevica sarà infatti teatro della gara di ritorno della finalissima di Coppa Croazia con la Dinamo, che a questo punto diventa la partita più importante della stagione. Chiuderla a mani vuote dopo un’annata vissuta da protagonista sarebbe un gran peccato. Come ci arrivano i fiumani a questo scontro così importante? Sicuramente peggio degli zagabresi. Innanzitutto per il morale: la truppa di Sopić è reduce da quattro schiaffi consecutivi in campionato, quella di Jakirović da undici vittorie una in fila all’altra valse il sorpasso in classifica e quindi il titolo. Inoltre Petković e soci hanno avuto un giorno di riposo in più a disposizione essendo scesi in campo sabato, mentre i quarnerini hanno giocato domenica affrontando pure la lunghissima trasferta di Osijek, con tanto di rientro a Fiume all’alba di ieri. Servirà l’impresa anche perché nei cinque precedenti in stagione il Rijeka è ancora a secco contro la compagine della capitale (due pareggi e tre sconfitte). Sopić dovrà inoltre dimostrarsi un abile psicologo per risollevare i suoi ragazzi dal torpore nel quale si sono trascinati dopo essersi autoeliminati dalla corsa al titolo. In ballo c’è un trofeo, che sarebbe il settimo Sole di Rabuzin della propria storia. E già questo dovrebbe bastare come motivazione…

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