Fiume. Comitato etico: tutto da rifare

Secondo invito pubblico per far parte dell'organo di vigilanza contro i conflitti d'interesse. Per i cinque posti soltanto tre interessati

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Fiume. Comitato etico: tutto da rifare
Željko Jovanović e Ana Trošelj. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Comitato etico, tutto da rifare. La presidente del Consiglio cittadino Ana Trošelj e il suo vice Željko Jovanović hanno convocato un incontro con i rappresentanti dei media lamentandosi, tra l’altro, del fatto che una questione d’importanza strategica nella lotta al conflitto d’interessi non avrebbe avuto la dovuta attenzione mediatica. “Lo so che, forse, non è un argomento particolarmente attraente – ha commentato Ana Trošelj –, ma ci sono degli obiettivi importanti per quanto riguarda gli standard etici da rispettare quando si ricopre una funzione pubblica”.
Cos’è successo? Nel dicembre del 2021 il Sabor aveva varato la Legge sul conflitto d’interessi, mentre un anno dopo, nel dicembre scorso c’è stato il tentativo, non riuscito, di costituire il Comitato etico, organo di secondo grado il cui scopo è quello di vigilare sui membri dell’organo rappresentativo, in questo caso del Consiglio cittadino di Fiume. All’invito pubblico per entrare a far parte del Comitato che dovrebbe comprendere un presidente e quattro membri, hanno risposto soltanto tre concittadini. L’invito è aperto a tutti, ma non a chi fa parte di una formazione politica che abbia partecipato all’ultima tornata elettorale. Pertanto, l’operazione viene ripetuta. L’invito è aperto fino al 9 febbraio. Per la sua natura, del Comitato etico dovrebbero far parte cittadini che con la propria reputazione e preparazione siano degni dell’incarico. Doti richieste: imparzialità, obiettività, trasparenza e rispetto dei valori etici. Lo scorso anno il Consiglio aveva approvato all’unanimità il codice di condotta per i consiglieri e le modalità per farlo rispettare. Per questo motivo è previsto il Comitato etico. Finora c’erano soltanto la Commissione consiliare per lo Statuto e il regolamento e la Commssione etica, entrambi organi di primo grado che hanno a loro volta il compito di vigilare e segnalare eventuali situazioni discutibili. Infine, il Comitato etico e il suo presidente vengono eletti dal Consiglio cittadino, su proposta della Commissione per le elezioni e le nomine di cui è presidente Željko Jovanović.
“Si tratta di far tornare la fiducia nei confronti dei politici, che devono dimostrare di voler combattere contro ogni forma di corruzione che rappresenta un cancro della società croata. Ora ripetiamo l’invito alla comunità accademica e al mondo della società civile a prendere parte alla lotta contro la corruzione”, ha concluso Jovanović.

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