«Fiume al lavoro»: una ricerca meticolosa

Nella Comunità degli Italiani presentata l’ultima fatica di Massimo Superina, un impegno durato quasi tre anni

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«Fiume al lavoro»: una ricerca meticolosa
Il coro della CI di Abbazia ha inaugurato la serata sociale. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

“Fiume al lavoro” è il titolo del volume fresco di stampa firmato da Massimo Superina, presentato ieri nel Salone delle feste di Palazzo Modello dal presidente dell’AFIM-LCFE, Franco Papetti, dal direttore del foglio “La Voce di Fiume”, Rosanna Turcinovich Giuricin e dall’autore stesso. Davanti a un pubblico numeroso, a nome della Comunità degli Italiani, è intervenuta con un saluto la prof.ssa Rina Brumini, membro del Comitato esecutivo. Trattasi di un lavoro certosino dell’autore fiumano nato a Pisa, durato circa 3 anni, che va a completare quello già presentato nel 2015, “Stradario di Fiume”, edito dalla Società di Studi Fiumani, il quale prendeva in esame l’odonomastica cittadina e i cambiamenti avvenuti dall’Ottocento fino ad oggi nello stradario del capoluogo quarnerino.
“Questa vuole essere una continuazione ideale del primo manuale, una specie di pagine gialle di oltre 80 anni di storia fiumana, non divise per categorie merceologiche, ma per vie, dove abbiamo cercato di collocare tutte le attività trovate nelle guide dall’Ottocento al 1946. Ad esempio, la mia famiglia aveva una macelleria in Via Trieste e, mentre lo ‘Stradario’ era dedicato a mia nonna, questo libro lo è a mio nonno. Purtroppo io ho assunto questo accento dantesco, di cui mi scuso in quanto mi sento fiumano, non toscano neanche nell’unghia”.

Rosanna Turcinovich Giuricin, Franco Papetti e Massimo Superina.
Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

A seguire ha avuto luogo la presentazione delle ultime fatiche letterarie di Laura Marchig (“Schmarrn”), Rosanna Turcinovich Giuricin (“Esuli due volte: dalle proprie case, dalla propria patria”) e dello scrittore Diego Zandel (“Eredità colpevole”), insignito in questi giorni del Premio Tomizza 2023, attribuitogli dal Lions Club Trieste Europa. L’ormai tradizionale serata sociale, condita da “ciacole” e balli, è stata allietata da Franzelin e Carletto e dalle belle canzoni offerte dai cori dei sodalizi di Fiume e Abbazia.

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