Braida, di tutto tranne l’ago e la locomotiva

Il mercatino delle pulci meta interessante anche per i turisti a caccia di souvenir originali

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Braida, di tutto tranne l’ago e la locomotiva

Con le prime luci dell’alba, tutte le domeniche, comincia ad animarsi il mercato in Braida con l’arrivo dei primi venditori che cercano di assicurarsi i posti migliori dove allestire le loro bancarelle. La domenica le bancarelle sono riservate soltanto in parte a frutta e verdura, lasciando spazio al mercatino delle pulci. In contemporanea confluiscono i potenziali acquirenti a caccia di un buon affare. Il sole del mattino, come si sa, ha l’oro in bocca ed è allora che si fanno i migliori affari.

I prezzi sono trattabili e si acquista contrattando

Parte della cultura urbana

Fino a pochi anni fa il mercatino veniva organizzato, abusivamente, a Preluca, fino a occupare parte della carreggiata in condizioni di sicurezza discutibili e dando un’immagine non certo edificante di una zona, di una Regione con una spiccata vocazione turistica. Vi erano stati molti tentativi per fare ordine, ma soltanto con degli interventi drastici delle guardie comunali e delle forze dell’ordine si è potuto impedire quell’incontro spontaneo. Fu necessario, quindi, offrire un’alternativa anche perché i mercatini fanno parte della cultura urbana, un luogo che per molti rappresenta uno sbocco, forse l’unico, per guadagnare qualcosa. A questo scopo è stata messa a disposizione buona parte dell’area dei mercati cittadini in Braida che ci ha messo un po’ prima di diventare un punto di riferimento per chi vende e chi compra oggetti usati, pezzi d’antiquariato, merce quasi sempre di poco valore tra cui l’occhio esperto può individuare dei gioielli.

Calcolatrici e macchine fotografiche

Oggetti risalenti all’ex Jugoslavia

Come nei bazar, i prezzi sono trattabili e si acquista contrattando, accettando di sentire i racconti epici legati a un macinacaffè o a un busto in resina, un’effige o una foto del Maresciallo Tito. Per merito della pandemia e dei conseguenti lockdown i “Robivecchi” del ventunesimo secolo hanno raccolto di tutto, vuotando cantine e solai, per la gioia dei collezionisti, nostalgici o di chi ama raccogliere ogni sorta di cianfrusaglia. Vanno per la maggiore gli oggetti retro, soprattutto tra i turisti stranieri, quelli risalenti all’ex Jugoslavia, da quelli con chiari riferimenti storici, o se vogliamo, ideologici, a quelli tecnologici. Il loro valore sale in modo esponenziale quando l’interessato si rivolge in una lingua straniera e torna a livelli “normali” per i residenti.

Un tritacarne d’epoca

Libri a prezzi stracciati

Come mostrano le immagini scattate ieri mattina, il mercatino delle pulci in Braida è diventato definitivamente un posto in cui regna il caos, ma in modo organizzato.

Sono le condizioni ideali anche per chi pesca nel torbido e che vende ben altro, di nascosto. In primo luogo c’è il tabacco, quello di contrabbando proveniente dalla Bosnia ed Erzegovina, scovato talvolta dai doganieri in borghese. Il mercatino, oltre alla sua funzione sociale assume anche quella ecologica togliendo alle discariche oggetti a cui viene data una seconda occasione prima di diventare spazzatura o, nel migliore dei casi, materia prima secondaria. Infine, c’è il libro, quello che per chi vende ha spesso un valore relativo, un prezzo che si adegua al cliente che può andarsene con un classico della letteratura pagato 5 kune. Tra questi anche i romanzi d’avventura di Emilio Salgari all’indomani dell’anniversario della nascita, 21 agosto 1862.

C’è chi si è portato via Sandokan a meno del prezzo di un caffè.

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