Bilinguismo, la Commissione cittadina per le etnie indaga

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Bilinguismo, la Commissione cittadina per le etnie indaga

Il Consiglio della minoranza nazionale italiana della Città di Fiume si è riunito a Palazzo Modello per discutere del bilinguismo in seguito ad alcune novità sul tema. La riunione non è stata deliberativa, per mancanza di quorum, ma la natura della stessa era comunque di carattere informativo e dunque la presidente del Consiglio, Irene Mestrovich, ha proceduto con l’ordine del giorno.

“Il 27 aprile sono stata convocata dalla Commissione per le minoranze nazionali della Città di Fiume per parlare del bilinguismo. Questo era l’unico punto all’ordine del giorno della riunione e io ero l’unica invitata. Volevano avere un’informazione diretta su cosa stesse facendo la Comunità nazionale italiana a questo proposito, su quali siano le richieste e soprattutto su come verranno presentate”, ha spiegato Irene Mestrovich.
“Ho informato la Commissione che la Comunità degli Italiani ha nominato una Commissione di esperti per analizzare la questione e che al momento non ci sono richieste concrete. Ho colto l’occasione anche per ricordare che il nostro Consiglio ha inviato una lettera al Consiglio cittadino e che non abbiamo mai ricevuto una risposta. Quella lettera era stata scritta assieme al Consiglio della minoranza nazionale italiana della Regione litoraneo-montana e il suo contenuto era in sintonia con quello delle lettere inviate dalla Comunità degli Italiani di Fiume e dall’Unione Italiana. In sostanza tutti noi siamo favorevoli a qualunque iniziativa che sia a favore della nostra minoranza e il ripristino del bilinguismo visivo rientra fra queste”, ha dichiarato la presidente.
“Quasi tutti i membri della Commissione cittadina si sono dichiarati contrari, anche se non saprei spiegare il motivo, in quanto non esiste ancora una proposta concreta. La mia impressione è che dagli anni ’60 e ’70 non sia cambiato nulla, gli italiani non sono ben visti. Per cercare di andare contro al bilinguismo si sono addentrati in una marea di particolari sui quali non ho voluto dibattere, perché non ritenevo opportuno farlo in quella sede e perché non aveva senso in quel clima. Ciò che più premeva loro era sapere se per ottenere il bilinguismo avremmo fatto appello ai trattati internazionali, oppure se avremmo fatto una questione d’identità storica e culturale, in quanto in base all’approccio cambia la Commissione cittadina competente, alla quale la questione va sottoposta”, ha concluso Irene Mestrovich.
I presenti in sala si sono detti dispiaciuti della notizia, affermando però che si aspettavano qualcosa di simile. Laura Marchig ha affermato che il bilinguismo non deve essere una rivendicazione della minoranza italiana, bensì una questione d’identità storica. “Siamo l’unica realtà europea che ha avuto un passato di questo tipo dove non c’è il bilinguismo”, ha affermato Laura Marchig.
Intanto il 17 maggio ci sarà la prima riunione ufficiale della Commissione di esperti nominata dalla Comunità per affrontare il tema bilinguismo. Mentre è prevista per giugno, nell’ambito della Settimana della cultura fiumana, una serata di presentazione delle proposte della Commissione in merito a questo tema.

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