«Autotrolej». I conducenti chiedono stipendi più alti

Contrattazione collettiva in seno alla municipalizzata

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«Autotrolej». I conducenti chiedono stipendi più alti
La richiesta dei conducenti bus: 1.500 euro di paga al netto. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Dietro le quinte, quando siamo testimoni di problemi cronici e acuti, si cercano le soluzioni. Quello dei trasporti pubblici è uno dei settori più delicati le cui difficoltà si palesano in tempi molto brevi. La municipalizzata “Autotrolej” sta facendo i conti con una serie di questioni. L’ultima, in ordine di tempo, è legata al regime di circolazione introdotto in seguito alla chiusura di via Adamich al traffico per i lavori di posa del collettore per lo smaltimento delle acque reflue e le migliorie dell’acquedotto. A due settimane dall’entrata in vigore delle nuove regole del traffico in zona, ci si è resi conto di alcuni punti critici che coinvolgono direttamente i mezzi pubblici e, di conseguenza, i conducenti. A parte l’incidente avvenuto già il primo giorno, che ha visto una donna anziana finire sotto le ruote di un autobus sulle linee urbane, si avverte la neccesità di provvedere ad alcuni cambiamenti. L’azienda “Hrvatske ceste” aveva reagito sopprimendo le strisce pedonali in via Zajc, all’altezza del Teatro, ma ci vorrebbero altre misure per rendere più sicuro il traffico. Mateo Mavrić, a capo del Sindacato dei conducenti e degli operatori nel settore dei trasporti in seno all’“Autotrolej”, ci ha detto che, nonostante tutte le osservazioni e i problemi che si sono avuti finora, non si sta facendo nulla per rimediare: “A noi autisti nessuno ha chiesto il parere nella fase di pianificazione del regime di circolazione in cui ci sono state delle sviste evidenti. Il percorso alternativo dei bus urbani e suburbani attraverso il centro presenta alcuni punti pericolosi, dall’uscita da via dei Remai (Veslarska) in via Zajc, alla svolta dalla Riva a via Zara fino a quella da via Zara in via Trpimir. Gli autobus, per svoltare, invadono due corsie e in questo modo rappresentano un pericolo”. Quale sarebbe la soluzione? “Per prima cosa, buona parte delle linee urbane andrebbe dirottata sul percorso settentrionale (Scoglietto, via Martiri antifascisti, Pomerio, F. La Guardia, V. C. Emin), mentre gli autobus delle linee suburbane verso le località a Ovest di Fiume, partendo dal terminal in Delta, arriverebbero a via Zajc direttamente dalla D404, senza dover compiere il tragitto lungo la Fiumara, piazza Jelačić e via dei Remai. Semplice, no? Si continua a ignorare le nostre ragioni e le nostre proposte, anche se è chiaro a tutti che così non va”.

Contratto collettivo, autisti bus esteri…
Entro la fine del mese dovrebbe arrivare una decina di conducenti e altrettanti tra marzo, aprile e maggio, tutti provenienti da Paesi asiatici. Ci stiamo abituando, ormai, alla presenza di lavoratori nepalesi e indiani un po’ ovunque e tra breve li vedremo anche al volante degli autobus della municipalizzata “Autotrolej”. La carenza cronica di personale spalanca le porte agli stranieri. “È una misura necessaria per colmare l’organico, ma non basterà per risolvere il problema a lungo termine. In questo periodo sono in corso le trattative, le contrattazioni collettive per i termini e le condizioni di impiego, oltre a quelli salariali. Le retribuzioni attuali – sostiene Mavrić –, non attirano nessuno a prestare servizio nella nostra azienda. Ciò che stiamo chiedendo è uno stipendio di 1.500 euro al netto, esclusi straordinari e lavoro notturno. I lavoratori stranieri, a questo punto, sono i benvenuti, ma non è così che potremo assicurare a lungo termine la qualità del servizio”.

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