Abusivismo ad Abbazia. Prime sfide per il sindaco Kirigin

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Abusivismo ad Abbazia. Prime sfide per il sindaco Kirigin

A occhio e croce saranno 200 metri, un nastro d’asfalto steso lo scorso fine settimana in una frazione di Abbazia, via Kosićevo, un’opera in tutto e per tutto abusiva, commissionata, pagata, eseguita in circostanze e con modalità, usando un eufemismo, discutibili.
Ieri siamo stati invitati, come anche altri rappresentanti dei media, dal sindaco abbaziano Fernando Kirigin sul “luogo del delitto”. Cos’è successo? Nell’area in questione è sorto un insediamento composto da alcuni condomini con abitazioni d’alto livello. I titolari delle stesse si sono ritrovati in una zona priva di un’infrastruttura adeguata e qualcuno ha cercato di risolvere il problema. Come? In 2-3 giorni sul posto si sono ritrovati operai e macchine edili, che hanno sostituito il sentiero esistente con una strada asfaltata, senza alcuna licenza, permesso o quant’altro, in buona parte sul suolo pubblico di proprietà della Città di Abbazia. La strada, stretta e ripida, obiettivamente appare come una pista per il bob. Alle due estremità il sindaco Kirigin ha fatto sistemare una barriera New Jersey, mentre le maestranze della municipalizzata “Komunalac” hanno iniziato ieri a smantellare lo strato d’asfalto. Insoddisfatti i residenti, che prima dell’incontro con i media hanno discusso con il primo cittadino. Il loro malcontento per lo smantellamento dello strato d’asfalto è più che lecito e ne hanno tutti i motivi. Hanno acquistato degli appartamenti di lusso con la certezza di potervi accedere in maniera normale. Abbiamo chiesto a una delle interessate a chi avesse dato il denaro per costruire la strada. “Non importa, è soltanto politica”, ci ha risposto, ripetendo che ciò che stava facendo il primo cittadino non era giusto.
Fernando Kirigin ha detto che, dopo essersi consultato con i legali, ha concluso che l’unica soluzione sarebbe stata quella di smantellare la strada abusiva.

Il sindaco di Abbazia, Fernando Kirigin, con i giornalisti

«C’è in gioco anche la sicurezza»

“Per prima cosa, in gioco c’è la sicurezza e questa strada costruita abusivamente non può sicuramente garantirla – ha detto Kirigin –. Comprendo il malcontento dei residenti, raggirati, ma non posso consentire che possa restare questa strada. Siamo sul suolo cittadino e io ne sono responsabile”. I residenti, una decina circa, amareggiati, hanno commentato che il sindaco avrebbe chiamato Polizia e vigilantes contro di loro. Con l’arrivo dei reporter e delle telecamere, si sono tutti dileguati. La domanda a cui non hanno voluto rispondere è: “A chi avete dato i soldi?”.
Raggiunto il luogo, abbiamo notato le macchine edili, gli operai, e quindi, effettivamente, un’auto della Polizia, alcuni agenti e due vigilantes, ingaggiati per garantire l’incolumità e il lavoro indisturbato degli addetti ai lavori. Sarebbe tutto stato pianificato, dall’uscita in strada dei cittadini alla chiusura della via d’accesso esistente, dal lato settentrionale, oggetto da tempo di dispute patrimoniali. In pratica, chiudendo quella via, con la protesta dei cittadini raggirati, si sarebbe cercato di fare pressione sul primo cittadino. Oltre alla sicurezza, il sindaco pone anche la questione delle tasse comunali, che devono venire pagate da chiunque costruisca qualcosa in città. “Per questa strada non è stata mai richiesta e mai rilasciata alcuna licenza”, ha sottolineato Kirigin, ricordando che quella esistente, a sua volta inadeguata e insufficiente, era stata autorizzata precedentemente, senza entrare nel merito delle responsabilità. Incuriosite dall’assembramento, si sono trovate sul posto persone non interessate direttamente alla vicenda. Abbiamo scoperto da una di esse che il titolare di una delle lussuose abitazioni del nuovo insediamento, è figlio dell’ex sindaco Ivo Dujmić. Kirigin ha evitato di commentare. Gli abbiamo chiesto chi pagherà le spese dello smantellamento, visto che la denuncia della Città è contro ignoti. “Lo pagheranno i cittadini di Abbazia su fattura della Komunalac che si occupa dei lavori”, ci è stato risposto. È possibile, abbiamo chiesto, che non si sappia chi abbia eseguito un’opera di questa portata? “Non sta a noi indagare”, ha concluso.

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