Mrtvaška. Un progetto pieno di incertezze

Il presidente del Comitato di quartiere di San Pietro dei Nembi (Ilovik/Asinello) Ladislav Radoslović sostiene che la Regione stia mentendo

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Mrtvaška. Un progetto pieno di incertezze

Progetto Mrtvaška – la goccia che ha fatto traboccare il vaso. È stata intitolata così la conferenza stampa di ieri mattina alla quale hanno preso parte i consiglieri nell’Assemblea regionale Iva Rinčić (Lista indipendente) e Vjekoslav Rubeša (Azione dei giovani – Unione del Quarnero), nonché Ladislav Radoslović presidente del Comitato di quartiere di San Pietro dei Nembi (Ilovik/Asinello). I lavori nel porto di Mrtvaška continuano quindi a essere un tema bollente e all’ordine del giorno, tanto che una decina di giorni fa la situazione è degenerata, come detto da Vjekoslav Rubeša. “Il progetto di ricostruzione del porto, che ha preso il via all’inizio di quest’anno, vale 80 milioni di kune che vengono finanziati grazie ai Fondi europei. Sappiamo che la linea marittima 311 è stata cancellata e che agli abitanti dell’isola era stata offerta quella che collega la località con Lussinpiccolo, che dura più di un’ora e che spesso non è attiva a causa del maltempo. Gli abitanti di San Pietro dei Nembi hanno da subito richiesto di potere usare l’attuale molo anche durante i lavori. Purtroppo ora si rendono conto che nemmeno tra due anni, quando dovrebbero venire terminati i lavori, potranno usare il molo, in quanto il progetto è stato ridimensionato e ci dovrebbe essere una riva alta più di due metri, il che non permetterebbe mai più agli abitanti di attraccare con le loro piccole imbarcazioni, ma l’attracco sarebbe impossibile anche per la nave che li trasportava finora. Da tutto ciò nasce il dubbio sulla validità del progetto e sui reali obiettivi dello stesso. Gli abitanti si sono dati da fare e hanno trovano molte irregolarità e violazioni della legge in tutto questo processo. I Fondi europei sono stati assegnati per migliorare il trasporto e l’esistenza della linea 311 e per eventuali nuove linee, per le quali però non esiste alcun progetto o strategia. Ci chiediamo allora perché ha preso il via questo progetto? Il progetto è stato pagato pochissimo, senza bisogno di un bando di concorso, mentre il supervisore ha ottenuto un importo molto più alto del valore dello stesso progetto. Sono cose impensabili. Il permesso di costruzione è stato rilasciato per la ricostruzione di un porto, mentre verrà costruito un mega porto 100 volte più grande dell’attuale porticciolo realizzato nel periodo austroungarico. Un vero permesso di costruzione per un porto così grande richiede anche un piano urbanistico che non esiste, visto che non ci sono le condizioni per averlo, dato che ci sono più proprietari delle parcelle. Dal momento che noi abbiamo chiesto all’Assemblea regionale di cambiare il progetto, hanno preso il via tantissime manipolazioni. Gli abitanti di San Pietro dei Nembi hanno denunciato il tutto all’OLAF (Ufficio europeo per la lotta antifrode) che ha preso in considerazione la denuncia, e da allora dalla Regione abbiamo avuto solo delle risposte false, ovvero delle bugie”, ha detto Rubeša.

Un tema sempre attuale

Iva Rinčić ha dichiarato che la storia di Mrtvaška risale a due anni fa, eppure è sempre attuale. “Sono inaccettabili le modalità di lavoro e l’irresponsabilità dei servizi regionali. Nel novembre del 2021 l’Assemblea ha approvato le richieste degli abitanti dell’isola per quanto riguarda il ripristino della linea statale via mare 311 e la necessità di modificare il progetto. Negli ultimi due mesi la vicepresidente della Regione, Marina Medarić, e la responsabile del dipartimento Nada Milošević, continuano a piazzare delle informazioni secondo le quali tutte le richieste sarebbero state esaudite, mentre gli abitanti di San Pietro dei Nembi dicono il contrario. Abbiamo chiesto di vedere le modifiche del progetto che però non ci sono state mai presentate. Si vede che l’unico scopo è quello di convincere, sia l’opinione pubblica che i consiglieri, che il progetto è in corso, di iniziare i lavori con la forza e di evitare eventuali querele da parte degli esecutori dei lavori, anche se i finanziamenti sono stati messi in dubbio visto che c’è stata una denuncia alla OLAF. Non ci sono dati concreti, vengono date notizie e informazioni false. Qualcuno deve prendersi le sue responsabilità. Chiediamo al presidente della Regione, Zlatko Komadina, di intervenire anche a costo di licenziare chi di dovere, ovvero il direttore dell’Autorità portuale di Lussinpiccolo, Filip Balija e i membri del CdA”, ha detto Iva Rinčić.

Progetto inesistente?

Ladislav Radoslović ha ribadito che da parte dei residenti a San Pietro dei Nembi ci sono state solo due richieste importanti, ovvero il ripristino della linea 311 e la riduzione della riva che da 2 metri dovrebbe venir ridotta a 1,10 metri per dare modo alle piccole imbarcazioni di attraccare. “Tutto questo è possibile con la revisione del progetto. Da mesi si sta lavorando alle modalità del progetto. Bisogna capire se questo nuovo progetto esiste o meno. In questo modo scopriremo se le richieste sono state esaudite o meno. Esiste tutta una serie di problemi a causa della quale abbiamo dovuto fare la denuncia all’OLAF, nel mese di settembre, e le indagini sono in corso, il che significa che esistono dei validi motivi. Una delle condizioni per ottenere i Fondi europei era anche quella di assicurare che nel nuovo porto ci siano altre due linee statali. Purtroppo, come dichiarato dalla vicepresidente Medarić, queste non sono ancora nemmeno state concordate. Circa un mese fa la vicepresidente ha indetto una riunione assieme agli esecutori dei lavori e ai rappresentanti del Comitato di quartiere di San Pietro dei Nembi. Il giorno prima ho raggiunto con lei degli accordi, per poi scoprire il giorno dopo che aveva dichiarato cose del tutto diverse. Per questo motivo ho reputato che non era necessario partecipare all’incontro”, ha detto Radoslović, sottolineando che un cantiere vero e proprio non esiste, anche se viene detto il contrario, e che il porto viene usato per le imbarcazioni private visto che la linea 311 è stata trasferita a Lussinpiccolo. “Il Ministero del Mare, del Traffico e delle Infrastrutture ha dato il permesso per tutti questi lavori ed è al corrente di tutte le illegalità inerenti al progetto e le approva. Nella strategia di sviluppo del traffico del 2017 non c’è una sola riga sul progetto di Mrtvaška, ciò significa che non è assolutamente un progetto strategico per la Croazia, ma un progetto grazie al quale sono stati attinti i Fondi europei per poi potere costruire la strada fino a Lussino e all’aeroporto, che sono nell’interesse dei russi”, ha concluso Ladislav Radoslović senza fornire ulteriori spiegazioni.

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