Statuto UI, Tremul contro le modifiche

La tematica trattata dal direttivo della CI «Santorio Santorio» di Capodistria

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Statuto UI, Tremul contro le modifiche

Al Consiglio della Comunità degli Italiani “Santorio Santorio”, riunitosi martedì sera, sono stati approvati il Bilancio consuntivo per il 2021, il Programma di lavoro e il Piano finanziario per l’anno corrente. Sono stati tralasciati i punti inseriti all’odg relativi alla pianificazione delle attività rivolte ai giovani, lo stato di avanzamento dei lavori a Palazzo Gravisi-Buttorai e le problematiche relative all’avviamento dell’attività del bar, causa l’assenza per motivi di salute del presidente Mario Steffè. All’incontro, guidato dalla vicepresidente Ondina Gregorich Diabatè, si è dibattuto ampiamente in merito alla proposta di modifica dello Statuto dell’Unione Italiana, tema sul quale è intervenuto anche il presidente dell’UI, Maurizio Tremul. In base alla vasta mole di materiale da consultare, il consigliere Gianfranco Stancich ha proposto di convocare l’Assemblea dei soci per discutere e dare la propria opinione in merito e ha quindi riportato brevemente quanto emerso all’Assemblea dell’UI del 9 marzo scorso. In quell’occasione è stata accolta la proposta elaborata dal piranese Dyego Tuljak, che ripartisce alle CI da 1 a 3 consiglieri in base al numero dei soci, giungendo a un numero complessivo di 62 rispetto agli attuali 75. Tra i punti cardine della bozza di riforma dello Statuto, il mantenimento della limitazione dei mandati, l’incompatibilità delle funzioni estesa a chi fa parte di “istituzioni, enti o società fondate o partecipate dall’UI” e la rinuncia al voto diretto dei presidenti dell’UI e della Giunta esecutiva. Tremul ha espresso le proprie perplessità riguardo le proposte per rendere l’UI più efficiente e snella. Non è d’accordo con Ia riduzione del numero di consiglieri in quanto non vede dove ci possa essere una maggiore efficienza. Riguardo le elezioni all’interno dell’Assemblea dell’UI e togliendo ai soci delle CI il diritto di eleggere democraticamente il proprio presidente, palesa un passo indietro. Sull’incompatibilità delle funzioni e il limite dei mandati, ritiene che tale proposta vada a ridurre il bacino dal quale attingere i futuri dirigenti. Tremul è favorevole a modifiche, ma non ci sono ancora i criteri. Ritiene perciò necessario avviare un’ulteriore riflessione e rimandare il voto a fine settembre, per concedere anche alle CI il tempo di discutere in tranquillità. Gregorich Diabatè ha concordato sul rinvio dell’accoglimento di un nuovo Statuto, mentre la consigliera Clio Diabatè ha chiesto “maliziosamente” quale sarebbe il fine dietro alla proposta di limitare le scelte dei futuri dirigenti in seno all’UI. Ha poi osservato che un’eventuale posticipazione delle elezioni dell’UI staccata da quelle delle CI, sarebbe deleterio in quanto andrebbe a diminuire drasticamente l’affluenza. Il consigliere Dean Krmac ha sollevato la mancanza d’informazione dei soci circa l’aspetto giuridico dell’UI. Tra le varie Diabatè ha espresso l’esigenza di aggiungere all’ordine del giorno della prossima riunione, la proposta di convocazione dell’Assemblea dei soci della “Santorio Santorio”. A margine della riunione, il presidente Tremul ha invitato i consiglieri a seguirlo per una visita nei vani ristrutturati di Palazzo Gravisi-Buttorai, che ospiterà il primo Centro Multimediale Italiano della CNI.

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