Elis Lovrić, linguaggio d’emozioni universale

La poliedrica artista all’estivo della CI «Santorio Santorio»

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Elis Lovrić, linguaggio d’emozioni universale
Elis Lovrić e Anita Primorac. Foto: MARIELLA MEHLE

Il viaggio musicale del terzo appuntamento con “Suoni mediterranei” ha dimostrato che il linguaggio delle emozioni viene compreso in maniera universale indipendentemente dalla lingua nella quale vengono veicolate. Sul palco dell’estivo di Palazzo Gravisi-Buttorai ha preso vita e corpo l’essenza della manifestazione volta a offrire mosaici musicali multiculturali, fusioni di diverse lingue, linguaggi, strumenti, contenuti e sonorità con l’artista poliedrica istriana Elis Lovrić, attrice, cantautrice, interprete, musicista, poetessa e tanto altro. Si è presentata al variegato e numeroso pubblico presso l’estivo della sede della Comunità degli Italiani “Santorio Santorio” nelle sembianze di una sirena giunta dal mare, capace di ammaliare chi la guarda e chi la ascolta. Ha infatti da subito catalizzato l’attenzione dell’uditorio per la semplicità e la simpatia con la quale si è posta e a partire dal saluto ha fatto intendere che la serata si sarebbe svolta in un potpourri linguistico che riflette la realtà istriana.

Originaria di Porto Albona, la cantautrice parla fluentemente 5 lingue e canta addirittura in 11 lingue diverse e si ritiene “molto internazionale, come se non avessi frontiere dentro me stessa. Sono libera e contenta di ciò che faccio e mi sento di volare come quando vado in Paesi stranieri, siccome le lingue sono la mia passione”. Con la chitarra, la fisarmonica a bocca, ma anche a cappella, la cantante ha presentato il suo repertorio di brani in dialetto ciacavo, istroveneto, italiano, croato e anche portoghese, delle piccole storie dense di ricordi d’infanzia e profondi sentimenti, uno scrigno musicale intimo e lirico. A donare un tocco esotico alle esecuzioni è stata l’amica fiumana Anita Primorac, che si è perfettamente amalgamata nei brani destreggiandosi tra le percussioni, al marimba e all’accompagnamento vocale.
Un concerto al femminile, caratterizzato da dolcezza, sensibilità, delicatezza e eleganza musicale, ma anche forza, passione e incisività. Da ottima intrattenitrice e abile comunicatrice, Elis Lovrić nel dialogare con il pubblico ha usato tutte le sue abilità artistiche raccontandosi comunque con un modo di fare genuino, autentico e schietto. Diplomata all’Accademia di arti drammatiche di Zagabria, ha interpretato molti ruoli da protagonista nei teatri croati e italiani, vincendo numerosi premi, ma oltre all’amore per il mare e la natura, ha avuto da sempre la passione per la musica, un canale attraverso il quale esprimere sé stessa e il suo vissuto.
La prima canzone dal titolo “I found my way” la scrisse in inglese per trasporla un giorno, con molta naturalezza, nella sua “labinjonščina”. “È la mia lingua madre, come lo è anche l’istroveneto, il croato, l’italiano. Scrivere in tutte queste lingue è per me del tutto naturale. Una lingua comunque ci collega tutti, è la lingua dell’anima, espressa attraverso la musica, la poesia e la performance. È la più vicina al sentimento primordiale di appartenenza e allo stesso tempo all’universalità dei sentimenti”, ha spiegato la musicista. Nel 2015, ha scritto e prodotto “Kanat od mora” (Canzoni dal mare), un libro di poesia e brevi racconti che accompagna un CD, che dopo una serie di concerti in Brasile, ne ha realizzato uno bilingue in albonese e portoghese. “La mia musica è piaciuta, ma non capivano le parole. Poiché non esiste un dizionario per lo zacavo, ho provveduto con la traduzione. Il progetto si è ampliato poi con traduzioni in croato, tedesco, polacco, giapponese e a breve anche italiano”, ha svelato la Lovrić. el corso della serata la cantautrice ha stabilito un contatto diretto e chiaro toccando le corde della sensibilità dei presenti, i quali hanno contraccambiato interagendo e con fragorosi applausi. A riprova che ogni parola in lingua materna, quando viene pronunciata dal cuore, stabilisce una comunicazione che non conosce confini, perché l’emozione di appartenenza è la stessa per chiunque, ovunque sia nato e vissuto. L’ultimo appuntamento con il viaggio nei “Suoni mediterranei” organizzato dalla “Santorio Santorio” è atteso per venerdì 4 agosto, alle ore 21, in compagnia della cantautrice poli-strumentista pugliese Rachele Andrioli.

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