Danijel Pek: «Puntare sul rapporto tra il pubblico e il cinema»

Celebrato con successo il 70º anniversario della Rassegna cinematografica. Proiettati tre film di registi originari di Pola – Andrej Korovljev, Filip Heraković ed Elvis Lenić

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Danijel Pek: «Puntare sul rapporto tra il pubblico e il cinema»
Il direttore artistico di Pula Film Festival, Danijel Pek. Foto: Sasa Miljevic/PIXSELL

Per una settimana Pola è stata al centro del film nazionale, europeo e mondiale. Sette decenni della più importante Rassegna cinematografica in Croazia sono stati celebrati alla grande. Proiezioni, mostre, incontri, concerti. E il tanto atteso ritorno del pubblico. Ce la facciamo raccontare dal direttore artistico del Pula Film Festival, Danijel Pek. Ecco tutti i dettagli del PFF 2023.

La 70ª edizione del Pula Film Festival si è appena conclusa. Il bilancio?
“Dopo molto tempo, abbiamo avuto un’Arena completamente piena, per due serate del Festival. Un totale di 33.612 spettatori ha assistito alle proiezioni dei film, quasi il 50 p.c. in più rispetto all’anno scorso. Oltre al maggior numero di pubblico, questo ha premiato i film croati con voti estremamente alti, da 4.09 a 4.83, il che ci dice che il pubblico lo sostiene e lo apprezza e che il Festival sia riuscito a creare un’atmosfera positiva per un incontro di qualità tra film e pubblico. Questo era uno dei nostri obiettivi principali. Sono molto felice e soddisfatto, anche perché si è creata una buona base per lo sviluppo del Pula Film Festival quale più importante Rassegna cinematografica in Croazia e centro dell’industria audiovisiva nazionale e regionale”.

Ci può dire qualcosa in più sul programma dell’edizione 2023?
“Da quest’anno hanno potuto competere nel programma principale del Festival anche film documentari e d’animazione. Penso che questo abbia influito molto sulla qualità. Siamo particolarmente felici che dopo più di due decenni abbiamo avuto un lungometraggio d’animazione, ‘Cvrčak i mravica’, che si è meritato il Premio del pubblico. In tutto sono stati 20 i film in concorso, 13 nella sezione Film croati e 7 Coproduzioni minoritarie. Un anno estremamente positivo in termini di numero di film e della loro qualità, film creati in diversi contesti produttivi e con diversi approcci autoriali. Molti dei quali hanno scelto proprio Pola per la loro prima mondiale o croata, il che ci rende particolarmente fieri. In futuro ci adopereremo soprattutto a fungere da supporto per i film croati. Il primo passo in questo è il premio Cinema Network per il miglior film in anteprima a Pola, che avrà il sostegno dei membri delle sale cinematografiche indipendenti e quest’anno è andato a Vanja Juranić per ‘Samo kad se smijem’”.

I film e i temi?
“Abbiamo avuto film che hanno battuto record nelle sale cinematografiche, film di successo ai Festival, diverse première. Ben tre pellicole di autori polesi, una serie di film firmati da registe. Sono sicuro che quello che hanno iniziato Dana Budisavljević, Hana Jušić, Antoneta Kusijanović e Sonja Tarokić verrà ereditato con successo da Jasna Nanut, Dubravka Turić, Vanja Juranić, Vedrana Pribačić e Mirta Puhlovski. L’Arena d’oro è andata a ‘Veće od traume’ proprio della Pribačić, che narra il difficile tema degli stupri nella guerra patriottica, ricordando quanto sia forte e indistruttibile lo spirito umano. Altri temi importanti trattati includono il rapporto tra maggioranza e minoranza, i traumi, l’impatto delle scelte sulla vita, la ricerca dell’identità, l’amore…”.

Quali i film che hanno conquistato pubblico e critica?
“Ciò che è particolarmente interessante è come i premi della giuria, della critica e del pubblico abbiano incredibilmente combaciato. Così, ‘Veće od traume’ ha ottenuto il Premio della giuria ed è stato secondo in classifica secondo i voti del pubblico e terzo per la critica. ‘Sigurno mjesto’ di Juraj Lerotić ha vinto tre importanti premi – per la regia, le riprese e il miglior attore (Goran Marković), aggiudicandosi pure il primo posto secondo i voti della giuria e il quarto posto secondo quelli del pubblico. A ‘Cvrčak i mravica’ il Premio del pubblico e per lo sceneggiatura e la musica. Il miglior film tra le Coproduzioni minoritarie, ‘Dosje Labudović: Nesvrstani’, è il secondo film in base al giudizio della critica”.

Ospiti importanti della 70ª rassegna?
“Tantissimi, ma l’obiettivo era innanzitutto festeggiare con chi il Festival lo ha creato sin dall’inizio, con chi vi è stato coinvolto da regista, attore, autore, con chi qui ha lanciato la propria carriera, fungendo da ispirazione alle future generazioni”.

Il Festival è stato un’occasione per festeggiare pure le hit cinematografiche mondiali.
“Sì, al Festival è stato celebrato pure il film europeo e mondiale, in Arena e nel Cinema Valli. Abbiamo avuto la première delle due maggiori hit di quest’anno, ‘Oppenheimer’ e ‘Barbie’ e una serie di altre pellicole di successo, come quelle di Wes Anderson o Nanni Moretti. Sono particolarmente contento che al Festival abbiamo avuto ben 4 film in lingua italiana”.

Per la prima volta, ad aprire e chiudere il Festival è stato un film di un regista polese. Com’è andata?
“È stato davvero bello nell’anno del grande anniversario aver proiettato ben tre film di registi originari di Pola – Andrej Korovljev, Filip Heraković ed Elvis Lenić. Abbiamo deciso di mostrare ‘Hotel Pula’ all’apertura del Festival e ‘Brod’ alla chiusura, per ringraziare in qualche modo il pubblico polese per sette decenni di lealtà e sostegno, penso che questo sia stato riconosciuto. Entrambe le proiezioni sono state estremamente ben seguite. Sono stati momenti emozionanti per il pubblico e per gli autori”.

Quant’è soddisfatto della 70ª edizione del Festival?
“Credo che abbiamo creato un nuovo concetto di Festival che non dura solo una settimana, ma ha programmi seri, visitati e ben seguiti, sia prima che dopo. Qui vorrei sottolineare il ciclo di film ‘Pula 70’ che abbiamo realizzato sul Terzo programma della Radiotelevisione croata, nonché la continuazione della proiezione dei film del Festival in altri cinema in Istria e in tutto il Paese”.

Sarà questo il focus anche per la prossima edizione?
“I punti più importanti per i prossimi anni del mandato sono lo sviluppo del pubblico e del rapporto tra il pubblico e il cinema croato, il rafforzamento del ruolo del Festival nella distribuzione e promozione del cinema croato e la sua affermazione quale evento centrale per l’intera industria audiovisiva croata e regionale. E forse la cosa più importante: che Pola sia un luogo in cui ci ritroviamo, parliamo e discutiamo di tutto ciò che facciamo, per guardare al futuro e a come migliorarlo”.

Da dove nasce l’entusiasmo per l’organizzazione di un evento di tale importanza, che in otto giorni fa praticamente rinascere la Città?
“Il Pula Film Festival è uno dei simboli del cinema croato, un evento attraverso il quale il pubblico giudicherà non solo la manifestazione, ma esprimerà anche un pensiero sul cinema croato nel suo insieme. La mia impressione negli ultimi anni è stata che il cinema croato sia molto più vivace e agile di quanto sembri a Pola, e che cambiare quella percezione sia il primo passo verso la creazione di una nuova identità del cinema croato. L’Arena è stata piena, il pubblico ha premiato i film con voti altissimi – il primo passo lo abbiamo fatto. Dico abbiamo perché del successo del Festival siamo responsabili in tanti, tra colleghi e collaboratori. Sono felice di lavorare con un team di professionisti del cinema, che da anni e decenni guidano il Festival con tanta passione”.

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