Dai «Cavresani» sino ai «Koprčani»

Spettacolo congiunto di qualità delle scuole elementari, slovena e italiana «Vergerio»

0
Dai «Cavresani» sino ai «Koprčani»
Applausi a scena aperta per gli interpreti. Foto: KRIS DASSENA

Uno spaccato di vita capodistriana di ieri e di oggi, un inno alla collettività e alla convivenza. Questo è stato “Dai Cavresani do Koprčanov”, lo spettacolo andato in scena martedì sera presso la palestra della scuola elementare slovena di Capodistria, i cui alunni hanno condiviso il palco con i coetanei dell’istituto comprensivo “Pier Paolo Vergerio il Vecchio”. Un evento particolare e significativo che segna una prima importante tappa di un percorso che le due scuole, che le vede temporaneamente sotto lo stesso tetto, si sono trovate a intraprendere insieme, visti i lavori di ristrutturazione del Collegio dei Nobili. “Sono convinta che questa convivenza non ci permetterà soltanto di conoscerci meglio, ma ci offrirà anche la possibilità di unire i nostri punti di forza per creare qualcosa insieme”, ha dichiarato in apertura la preside della “Vergerio”, Helena Maglica. E a giudicare dai primi risultati la collaborazione tra le due realtà scolastiche si prospetta davvero promettente. “Si tratta di un’occasione per rafforzare i valori del rispetto, della tolleranza, della responsabilità e del sapere”, ha rilevato la preside dell’istituto sloveno, Ingrid Poropat. “Insieme si può, skupaj zmoremo” è il motto della rappresentazione teatrale scritta dall’insegnante ormai in quiescenza Egle Leban che nel corso della sua carriera professionale si è sempre impegnata a far conoscere ai bambini e i ragazzi la storia di Capodistria in tutte le sue sfaccettature. Argomenti che ha poi deciso di condensare in una pièce, articolata in nove scene, che offre un viaggio nel tempo alla scoperta di una località che oggi si presenta come una città portuale e turistica, ma che una volta era conosciuta come l’Atene dell’Istria in quanto importante centro culturale. Per mezzo di dialoghi in sloveno e in italiano, che risultano del tutto naturali e in cui è stato dato spazio anche ai rispettivi dialetti istriani, vengono presentate le attività commerciali di una volta, le tradizioni, i modi di vivere, e non per ultimo i cittadini più illustri come Vittore Carpaccio, Santorio Santorio e Gian Rinaldo Carli. Gli alunni dei due istituti hanno saputo cogliere lo spirito del tempo impersonando così saurine, paolani, pescatori, contrabbandieri di sale, esponenti della nobiltà e altro ancora. In calce allo spettacolo i protagonisti hanno invitato il pubblico a rispettare e a custodire Capodistria, nonché a vivere in armonia.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display