In tempi brevi inizierà il dettagliato restauro del campanile capodistriano. Costruito, stando ai dati disponibili, nel XII secolo come torre di guardia, fu successivamente modificato e unito al duomo, per raggiungere l’attuale forma nel XVII secolo. Alto 50 metri, dal suo ballatoio offre un panorama unico sulla città e le zone circostanti. Il tempo e i numerosi visitatori, però, hanno messo a rischio alcune sue strutture che vanno riparate come ad esempio la scalinata, le feritoie laterali, lo stesso balcone meta delle visite. Gli operai ricaveranno all’entrata una postazione per informazioni e un contenuto spazio espositivo. I maestri orologiai saranno chiamati agli interventi necessari al meccanismo dell’orologio, risalente al XV secolo, attualmente non funzionante e al consolidamento delle strutture portanti delle sette campane, due delle quali risultano leggermente danneggiate. La più grande, quella del patrono San Nazario, costruita a Venezia nel XIV secolo, è anche la più antica in Slovenia.
La ditta appaltatrice, la “Geoit”, eseguirà i delicati lavori sotto il severo controllo dell’Ente per la tutela del patrimonio culturale. Il costo del restauro è stimato in 450.000 euro, 185mila dei quali stanziati dal Ministero per la Cultura dal Fondo per il recupero dei monumenti storici e il resto garantito dal Comune che è il proprietario del campanile. La torre dovrebbe essere riaperta al numeroso pubblico dei visitatori entro l’aprile del 2024.