«Viva noi» per avvicinare terza età e giovani CNI

In Istria e a Fiume sono apparsi manifesti da cui si può presagire la nascita di un’Associazione intergenerazionale. Il promotore sarebbe l’on. Furio Radin

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«Viva noi» per avvicinare terza età  e giovani CNI
Foto Mauro Bernes

L’onorevole Furio Radin sta avviando l’associazione Viva noi. Dei manifesti giganti con lo slogan della campagna politica di Furio Radin per le elezioni parlamentari del 2020 – Viva noi – sono apparsi in questi giorni in tutta l’Istria, con l’aggiunta di “Associazione intergenerazionale” nell’angolo in basso a destra. Stando a quanto riportato dal portale Istra24, il deputato della minoranza italiana al Sabor, nonché vicepresidente del Parlamento, ha spiegato che i manifesti sono un preludio alla creazione di una nuova associazione intergenerazionale, che dovrebbe essere fondata a breve a Pola, con sede al Circolo, per poi avere filiali in altre città in cui operano le Comunità degli Italiani. Questo fa parte del progetto “Centri sociali per la promozione della cultura intergenerazionale, la protezione e lo sviluppo dell’identità italiana in Croazia”, di cui lui è l’ideatore.
“Questa è un’associazione che fa parte del mio piano operativo. Creerò l’associazione e la passerò ad altri mentre sono deputato”, ha riferito Radin a Istra24, sottolineando come l’associazione avrà una decina di fondatori/fondatrici. Tuttavia, non ha rivelato alcun nome tranne quello di Debora Radolović, preside della scuola media superiore italiana di Pola Dante Alighieri e presidente del CdA dell’Edit. L’on. Furio Radin ha affermato pure che Viva noi è il nome che lui proporrà per l’associazione perché è bello, non perché ha caratterizzato la sua campagna politica.

Il vicepresidente del Sabor e deputato CNI, Furio Radin. Foto: Patrik Macek/PIXSELL

Nel riassunto del progetto è indicato che la futura associazione si occuperà dell’invecchiamento all’interno della minoranza italiana, ma sarà aperta a tutti coloro che vivono in una convivenza già sviluppata con i membri della minoranza italiana o che intendono sviluppare un alto grado di integrazione culturale. “D’altra parte, il nostro obiettivo è anche affrontare l’interazione generazionale, in modo che i giovani si prendano cura dei bisogni sociali e di vita di coloro che sono più anziani, dai bisogni più basilari, come l’assistenza nell’acquisto di beni di prima necessità, fino ad attività più complesse come interviste sulla loro storia che, con il loro consenso, potrebbero trovare posto in un archivio di registrazioni audio e video che mostrerebbero in modo tangibile l’identità culturale che, se non viene preservata, potrebbe scomparire”, si legge nel documento.

Trasmettere l’identità

Radin ha riferito a Istra24 che l’associazione non guarderà all’origine dei singoli, ma coloro che vorranno partecipare dovranno comunque conoscere la lingua italiana. I giovani, riassumendo, forniranno assistenza, mentre gli anziani trasmetteranno l’identità.
Il portale istriano sostiene di essere in possesso di una bozza, fornita da Radin, nella quale si conta sul sostegno finanziario dell’Ufficio per i diritti umani e i diritti delle minoranze nazionali, su donazioni a lui in quanto deputato e in parte pure sui fondi dell’Unione Italiana, mentre i manifesti per questa campagna sono stati pagati con i propri fondi, cioè quelli che riceve in qualità di parlamentare. Secondo la summenzionata bozza, l’associazione avrebbe dovuto già essere registrata all’inizio del 2023, i giovani sono persone fino a 35 anni, si organizzeranno dibattiti, tavole rotonde, balli, giochi e “sport leggeri” che fanno parte della tradizione, mentre per le riunioni e gli incontri è previsto l’acquisto di un autobus, non necessariamente nuovo.

Abbiamo raggiunto telefonicamente Debora Radolović, che ci ha confermato di far parte di questo progetto e di essere pronta ad aiutare sia a livello personale che come scuola. “Noi siamo sempre molto attivi come scuola nel campo del volontariato, per questo riteniamo iniziative come questa molto valide. La nostra realtà è in una situazione molto difficile, per questo c’è bisogno di tutti”, ha affermato la preside.

Esperienza e tradizioni

Radin aveva già parlato di questo progetto in via preliminare più di un anno fa, nel corso dei saluti di rito di alcune Assemblee dell’Unione Italiana, quando aveva espresso le sue idee sulle possibilità di conciliare l’esperienza e le necessità degli anziani con l’energia e la voglia di tradizioni dei giovani. Si tratta dunque di un progetto ben ponderato, che non dà però nessuna indicazione sul futuro del deputato, il quale parlando con Istra24 ha detto che finora non ha ancora deciso se si ricandiderà alle prossime elezioni o meno. Ricordiamo che Radin è al Sabor dal 1992.

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