Bevanda avvelenata. Sei mesi fa caso identico sempre a Fiume

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Bevanda avvelenata. Sei mesi fa caso identico sempre a Fiume

Il caso del giovane finito in ospedale con gravi danni all’esofago dopo aver consumato una bottiglietta di acqua minerale aromatizzata Romerquelle Emotion Blueberry Pomegranate da 330 ml, ha riportato alla ribalta un identico caso verificatosi lo scorso mese di maggio sempre a Fiume. In quell’occasione a essere ricoverato è stato il polese Satanko Laković, il quale assieme a sua famiglia stava mangiando e bevendo in un famoso ristorante.

La coppia aveva ordinato dell’acqua minerale in bottiglia. “Appena l’ho messa in bocca, l’ho sputata istantaneamente e mi si sono bruciate le labbra. E dal ristorante mi hanno cacciato fuori dopo forse mezzo minuto, un minuto,” ha raccontato Laković a Rtl Tv. I medici hanno confermato che aveva ingerito una sostanza corrosiva o un acido.

“Ho bevuto solo poche gocce che sono scivolate giù nell’esofago e in pratica mi hanno bruciato l’organo. Se ne avessi bevute di più, ora non sarei qui a raccontare l’episodio,” ha dichiarato Laković. Non sa come la sostanza chimica sia finita nella bottiglia e sulla loro tavola. Ha detto che quando l’ambulanza lo stava portando via fuori dal ristorante, sua moglie è tornata all’interno. “Non volevano darle né la bottiglia né il bicchiere, hanno semplicemente preso un’altra bottiglia dal frigorifero in modo che potesse fotografare cosa stesse bevendo, il tipo di bevanda. Sul conto c’era solo la carne che avevamo ordinato. Mia moglie ha chiamato la polizia.

Il proprietario del ristorante, che ha rifiutato di farsi riprendere dalle telecamere di Rtl Tv, ha confermato telefonicamente che Laković e la sua compagna avevano ordinato due acque minerali aromatizzate, ma non sapeva spiegare perché non fossero elencate sul conto emesso.

Il caso è nelle mani del pubblico ministero del Tribunale di Fiume, nel cui documento si legge: “Gli atti del pm, durante le indagini e altre attività investigative fino alla decisione sulla denuncia, sono coperti da segreto d’ufficio”.

Laković è rimasto in ospedale per una settimana, e a causa dell’esofago bruciato ha perso venti chili.

Ha consumato la pericolosa bevanda a metà maggio, ma ha deciso di parlarne pubblicamente solo in ottobre, dopo una storia di Rtl su un bambino di nove anni di Krapina che, invece del succo di mela, ha ricevuto una pericolosa soluzione alcalina in un ristorante.

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