La Comunità ceca di Fiume anni fa ha inaugurato in una zona periferica del capoluogo quarnerino, non lontano dallo stadio di Rujevica, la sede della propria associazione precedentemente ospitata in centro città. Successivamente una parte della nuova struttura è stata adibita a ostello studentesco. Nel corso degli anni centinaia di studenti cechi hanno trascorso le proprie vacanze al mare soggiornando in questa struttura e scoprendo così l’esistenza in Croazia di una comunità di connazionali. Un progetto simile lo sta per realizzare nel capoluogo quarnerino pure il Consiglio nazionale serbo (SNV). Uno dei principali handicap delle Comunità degli Italiani di Fiume e dei sodalizi della Liburnia sta nel fatto di non disporre di uno spazio adeguato allo svolgimento di attività all’aperto, figurarsi ospitare persone provenienti dall’Italia. Abbiamo chiesto al presidente della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana, Marin Corva, se sia ipotizzabile che anche la Comunità Nazionale Italiana prenda spunto dall’esempio della Comunità ceca e proceda alla realizzazione di una struttura analoga all’Hostel Češka Beseda nel capoluogo quarnerino o nella Liburnia, magari sfruttandola anche come estivo delle Comunità degli Italiani operanti sul territorio.

“La cosa che più si avvicina a un estivo l’abbiamo a Draga di Moschiena. Ma si tratta di uno spazio piccolo in una località che per tanti nostri connazionali è difficile da raggiungere e che d’estate è invasa dai turisti e si trasforma in un formicaio”, ha notato Corva, osservando che anni fa era stata ipotizzata l’esistenza di un terreno di proprietà della CI di Fiume a Drenova. “Purtroppo – ha proseguito – anche quando sono stato presidente dell’Esecutivo della CI di Fiume, nei suoi archivi non sono mai riuscito a trovare alcuna traccia che lo comprovasse”. “L’ideale sarebbe disporre di una struttura che in futuro possa diventare anche un’opportunità d’introito. D’altronde, reputo di essere una persona pragmatica e concreta. In questo momento mi sto concentrando su un passo fattibile. Una sorta di estivo della CI di Fiume potrebbe sorgere nell’ambito della futura palestra della Scuola elementare italiana Belvedere a Cosala”, ha detto Corva, chiarendo che l’infrastruttura disporrà di annessi (rimessa, cucina, tavolini all’aperto…), che potrebbero essere impiegati anche dagli attivisti del sodalizio di Palazzo Modello. “Si tratta di un complesso nel quale si potrebbero organizzare gare di pallavolo o di pallacanestro, ma anche tantissime altre attività che possono essere svolte nelle palestre”, ha chiarito il presidente dell’Esecutivo dell’UI.

Un ostello a Buie

Corva ha spiegato che una struttura simile per certi versi all’ostello della Češka Beseda potrebbe sorgere a Buie, negli spazi del cosiddetto Palazzo Garibaldi (l’ex scuola). “Sto insistendo affinché una parte dello stabile venga adibita a mini ostello. Abbiamo tante richieste di ragazzi italiani, ad esempio di scout, desiderosi di visitare l’area. Se pensiamo agli scambi tra le scuole, ma anche al Festival dell’Istroveneto, ci rendiamo conto che è necessario disporre di uno spazio dove poter ospitare le scolaresche e gli artisti ospiti”. “Non appena conclusi i lavori ai cantieri che abbiamo aperto o che ci accingiamo a inaugurare (l’UI è sul punto di acquistare due stabili, uno a Gallesano e l’altro a Sissano da adibire a Centri culturali di accoglienza per la promozione dell’istrioto) – ha proseguito – dovremo iniziare a dedicarci a un progetto di questo tipo. Forse addirittura a Fiume, al Teatro Fenice. È indispensabile perché noto che la nostra realtà, a differenza di quella degli esuli, non è tanto conosciuta nell’ambito della nostra Nazione Madre”. “Speriamo che la disponibilità finanziaria rimanga al livello attuale o che migliori e che chi tra due anni e mezzo mi succederà alla guida dell’Esecutivo condivida questa visione”, ha concluso Corva.