Slovenia, restrizioni anche durante le festività

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Slovenia, restrizioni anche durante le festività

Continua a migliorare il quadro epidemiologico in Slovenia, però le misure restrittive in vigore rimarranno tali finché il numero dei pazienti gravi affetti dal Covid 19 non si ridurrà dagli attuali 242 a meno di 100. L’epidemiologa Mateja Logar, a capo della Commisisone epidemiologica governativa, in un’intervista rilasciata alla TV nazionale ha rilevato che “osservando la situazione dal punto di vista epidemiologico, avremmo prefertito che, come ha fatto l’Austria, anche la Slovenia avesse indetto un breve lockdown, invece di introdurre l’obbligo dei green pass. Infatti, il lockdown dà risultati più immediati, ma il governo ha dovuto prendere in consideraione anche tutta una serie di altri fattori”.
L’epidemiologa ha sollevato la questione delle differenze “culturologiche” a causa delle quali ha meno vaccinati e persone meno disciplinate nell’attenersi alle norme prescritte. “Negli anni precedenti alla pandemia, si vaccinava contro l’influenza circa il dieci per cento della popolazione. Negli Stati dell’Europa settentrionale e occidentale, dal 60 all’80 per cento. I consigli sulla salute in tali Stati vengono percepiti dalla popolazione come delle norme, mentre in Slovenia il governo deve varare una Delibera perchè i cittadini inizino ad applicarli”, ha rilevato Logar, aggiungendo che “di conseguenza, la vaccinazione del 60 per cento della popolazione adulta è un successo relativo, anche se è al di sotto della media dell’UE”.
Nelle ultime 24 ore in Slovenia sono risultati positivi 1.323 tamponi, un quarto dei prelevati, il che ha fatto salire a 23.929 il numero dei casi attivi. Nello stesso lasso di tempo sono morte 19 persone per cause riconducibili al coronavirus. A scendere è stata anche l’incidenza quattordicinale (1.135) e la media giornaliera settimanale (1.507). Sebbene non siano aumentati i ricoveri in ospedale, in corsia si trovano 916 pazienti, 242 dei quali in terapia intensiva.

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