Slovenia, ufficiale: controlli ai confini fino al 22 giugno 2024

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Slovenia, ufficiale: controlli ai confini fino al 22 giugno 2024
Il confine croato-sloveno di Pasjak, vicino a Fiume. Foto Roni Brmalj

Ancora almeno sei mesi. Nella sessione di oggi, giovedì 14 dicembre, il governo sloveno ha esteso per sei mesi, ovvero fino al 22 giugno 2024, i controlli al confine con la Croazia e l’Ungheria. Tra le altre cose, vengono citati come ragioni il peggioramento della situazione in Medio Oriente e l’aggressione russa in Ucraina. La decisione presa oggi dall’esecutivo di Lubiana, entrerà in vigore il 22 dicembre, anche se i controlli ai confini, ossia la sospensione di Schengen, è in atto già dal 21 ottobre scorso.

In un comunicato stampa, il ministero degli Affari Interni ha sottolineato che l’adozione di queste “misure estreme per garantire l’ordine pubblico e la sicurezza interna” è richiesta dal deterioramento della situazione in Medio Oriente, dal prosieguo dell’aggressione russa in Ucraina, dallo sviluppo della situazione della sicurezza in Afghanistan, nonché dai conflitti in alcuni Paesi africani.

Il governo sloveno ha valutato la minaccia esterna a livello 3, su una scala di 5. “Negli ultimi tempi molti altri Paesi membri dell’Unione europea hanno innalzato il livello di minaccia terroristica”. La vicina Austria, ad esempio, “addirittura al livello più alto”: tenendo conto dei principi dello spazio Schengen, una minaccia in uno Stato membro “può rappresentare una minaccia per l’intera zona”, si legge nella nota.

Secondo il ministero sloveno, la minaccia terroristica è stata ulteriormente rafforzata dal fatto che le autorità di sicurezza dei singoli Stati membri, nell’ambito di operazioni antiterrorismo nell’Ue, hanno arrestato diverse persone arrivate da Paesi terzi .

Nel rispetto del principio di proporzionalità, i metodi e l’intensità delle misure di controllo temporanee alle frontiere interne, i controlli “proseguiranno a essere incentrati sulla prevenzione del terrorismo, dell’estremismo e della criminalità transfrontaliera”. Le misure saranno attuate in modo tale da “avere il minor impatto possibile sui passeggeri, sull’ambiente e sull’economia”, ma soprattutto sulla “vita della popolazione lungo il confine’, conclude il comunicato del ministero degli Interni.

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