Roberti: «Doveroso riflettere sul contesto degli eventi di sangue a Trieste»

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Roberti: «Doveroso riflettere sul contesto degli eventi di sangue a Trieste»

“Il verificarsi in questi giorni a Trieste di una sequenza di morti violente, seppur del tutto slegate tra loro, impone una riflessione su squilibri latenti della nostra società che le anomalie epocali della pandemia hanno enfatizzato”. Lo ha affermato l’assessore alla Sicurezza del Friuli Venezia Giulia, Pierpaolo Roberti. “Dinamiche affettive, di denaro o legate a devianze all’origine dei fatti di sangue – ha osservato Roberti – si inseriscono in un contesto sociale dominato da restrizioni certamente necessarie ma mai esistite prima nella storia. L’Amministratore pubblico ha il dovere di riflettere su questo quadro e chiedersi che cosa può
fare per rafforzare la prevenzione e la sicurezza ma anche per suturare disarticolazioni sociali e tendenze all’isolamento delle persone e contrastare l’esacerbarsi di stati d’animo e
comportamenti”. “Questi riflessi sulla società – ha evidenziato l’assessore
regionale alla Sicurezza – li avevamo già visti durante le estati del 2020 e del 2021 con la cosiddetta movida violenta, che aveva reso necessario misure straordinarie, anche da parte della Regione, per garantire l’ordine pubblico ed evitare le continue risse. Se quindi non possiamo limitarci a piangere sulle tragedie e siamo chiamati tutti a una lettura approfondita, al tempo stesso – ha concluso Roberti – va ribadito con forza che mai nessuna condizione, anche la più problematica, può giustificare o far leggere con indulgenza atti violenti. Piuttosto, in un contesto difficile per tutti, questi crimini creano un disagio generale amplificato che si riverbera in maniera più pesante sulle persone fragili”.

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