Raffineria Fiume. Si allarga la protesta dei romeni: la soluzione è a Roma

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Raffineria Fiume. Si allarga la protesta dei romeni: la soluzione è a Roma

Gli operai romeni della IGW Proiecte, che sono impegnati nella modernizzazione della raffineria di Fiume, non desistono dalle proteste contro il mancato pagamento dei loro stipendi. Oggi, sabato 3 dicembre, si sono dati appuntamento in centro a Fiume, davanti alla sede del Consolato onorario romeno, mentre lunedì si recheranno a Zagabria, davanti alla sede dell’Ina.

Per l’ammodernamento e l’ampliamento degli stabilimenti, l’Ina investe intorno ai 4 miliardi di kune (531 milioni di euro). L’appalto, a conclusione di una gara internazionale, è stato assegnato a una società italiana con sede a Roma, la “KT-Kinetics Technology”. Tra il cliente, ovvero l’Ina, e l’impresa appaltatrice italiana non c’è una, bensì ci sono due imprese in subappalto. L’ultima nella catena, quella che dovrebbe versare gli stipendi agli operai romeni, personale qualificato, è l’”IGW Proiecte international” con sede a Bucarest, agenzia per la somministrazione di manodopera. Quest’ultima è stata ingaggiata dalla “JCR Christof Services” con sede in Romania, azienda figlia dell’austriaca “Christof Industries Global Gmbh” che invece ha sede a Graz, in Austria.

Mentre l’INA, come cliente sottolinea che ha sempre provveduto a onorare gli impegni presi, provvedendo a versare i bonifici secondo le dinamiche stabilite, è venuto a spezzarsi uno degli anelli della catena. Lo ha spiegato l’avvocato fiumano Marko Hrstić, delegato a rappresentare l’“IGW Proiecte International” di Bucarest, quella che, tecnicamente, ha l’obbligo di saldare gli stipendi. Il comunicato dell’ufficio legale recita: “A causa delle difficoltà finanziarie di una delle principali imprese subappaltatrici (Christof Industries Global Gmbh – Graz), che logicamente si ripercuotono sull’azienda figlia con sede in Romania, l’azienda come altri subappaltatori, si trova in gravi problemi finanziari. Il mio cliente è sull’orlo della bancarotta. Si tratta di un’agenzia che fornisce manodopera, con un contratto stipulato con la JCR Christof alla quale sono stati messi a disposizione oltre cinquanta lavoratori. Il nostro cliente, l’Agenzia, ha l’obbligo di versare gli stipendi, come datore di lavoro, a prescindere dal fatto che i subappaltatori abbiano o meno provveduto a pagare per il servizio. Finora il nostro cliente ha cercato di provvedere attingendo alle proprie risorse, ma adesso è sull’orlo della bancarotta”.

A detta di Giuseppe Basile, proprietario della IGW, sentito dal quotidiano fiumano Novi list, la chiave “è nelle mani dell’italiana KT”, che deve decidere se proseguire la collaborazione con la Christof, nonostante la Casa madre della holding stia procedimento con il concordato preventivo, o se cercherà un nuovo subappaltatore. La KT-Kinetics Technology non si è ancora espressa sulla situazione venutasi a creare.

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