Quei datteri indigesti

Contrabbando. L’USKOK avvia le indagini nei confronti di 11 cittadini croati e 5 italiani

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Quei datteri indigesti
I datteri di mare, una prelibatezza vietata. Foto: DUSKO MARUSIC/PIXSELL

L’Ufficio per la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata (USKOK) ha avviato un’indagine nei confronti di undici cittadini croati e cinque italiani denunciati nei giorni scorsi dalla Polizia per associazione a delinquere, estrazione e contrabbando di specie protette: cetrioli di mare e ricci marini, nonché datteri di mare. Stando a quanto affermato dai rappresentanti dell’USKOK e della Polizia, le attività illecite condotte dal gruppo formatosi nel marzo scorso e composto forse anche da altre persone avrebbero arrecato alle Casse dello Stato un danno quantificabile attorno agli 11 milioni di kune, assicurando a loro stessi un guadagno complessivo valutato attorno alle 700mila kune. Pare siano riusciti a piazzare in Italia e Croazia non meno di 19 tonnellate di cetrioli di mare (sul mercato nero il loro prezzo parte dalle 30 kune al chilogrammo), 3,25 tonnellate di ricci di mare (da 25 kune al chilo), 62 chili di uova di riccio (da 800 kune al chilo) e 6,35 chili di datteri di mare (da 250 kune al chilo). La raccolta di cetrioli di mare in Croazia è assolutamente vietata, mentre l’estrazione dei ricci di prateria è vincolata all’ottenimento di una licenza. I ricci corona o diadema, come pure i datteri di mare sono a loro volta specie sottoposte a una rigorosa tutela.

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