Schengen. Croazia e Romania fanno quadrato

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Schengen. Croazia e Romania fanno quadrato
Il valico di confine croato-sloveno di Pasjak, alle spalle di FIume. Foto Goran Žiković

“L’allargamento dell’Area Schengen, nella quale Croazia e Romania sono pronte per entrare il primo gennaio del 2023, è negli interessi dell’Unione europea, in quanto sarà d’aiuto alla sicurezza e al controllo delle migrazioni illegali ai confini”: è quanto dichiarato congiuntamente dai capi delle diplomazie di Croazia e Romania. L’incontro svoltosi a Bucarest ha visto la partecipazione del ministro croato degli Affari esteri ed Europei, Gordan Grlić Radman, e del suo omologo romeno, Bogdan Aurescu. Il vertice si è tenuto in vista della riunione dei ministri degli Esteri degli Stati membri della NATO.
”L’ampliamento dell’Area Schengen rafforzerà i confini esterni dell’Unione europea dalle minacce alla sicurezza interna dell’UE”, ha affermato Aurescu. Inutile dire che sia Bucarest che Zagabria sono in trepida attesa delle decisioni in merito all’allargamento dello Spazio senza frontiere che verranno prese alla sessione del Consiglio Giustizia e Affari Interni dell’Unione europea in programma l’8 e il 9 dicembre prossimi. Gordan Grlić Radman si è limitato a dire a questo proposito come la Croazia si aspetti una decisione positiva per sé come pure per Romania e Bulgaria.
D’altronde la Commissione europea ha già fatto sapere di avere interesse ad accogliere i tre Stati nell’Area Schengen, anche se ci sono alcuni timori riguardo al controllo dei confini esterni da parte di Romania e Bulgaria, che secondo alcuni Paesi UE non stanno facendo abbastanza per contrastare il fenomeno degli ingressi irregolari nell’Unione e dunque un domani potrebbero non impegnarsi a sufficienza per il controllo dello Spazio senza frontiere, dove vige la libera circolazione delle persone. Zagabria e Bucarest sono convinte però, come rilevato da Bogdan Aurescu, che proprio il loro ingresso nell’Area Schengen faccia parte della soluzione di cui ha bisogno l’Unione europea per gestire al meglio il fenomeno migratorio. I due Paesi collaborano strettamente anche per quanto concerne l’adesione all’OCSE.
Nel corso della riunione di ieri a Bucarest si è parlato anche di come quest’anno ricorrano i trent’anni dall’avvio delle relazioni diplomatiche fra Croazia e Romania, con Grlić Radman che si è detto soddisfatto dei rapporti bilaterali fra i due Paesi. Il ministro ha spiegato come non ci siano questioni aperte fra Croazia e Romania e come ci sia un alto grado di tutela delle rispettive minoranze in entrambi i Paesi.
Per finire, non poteva mancare una frase del ministro riguardo alla situazione in Ucraina. “Siamo uniti anche nell’essere dalla parte giusta della storia riguardo all’aggressione della Russia contro la libertà dell’Ucraina”, ha affermato Gordan Grlić Radman.

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