Pola, ecco il parco dedicato ad Anna Frank

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Pola, ecco il parco dedicato ad Anna Frank

“Come è meraviglioso che non vi sia nessun bisogno di aspettare un solo attimo prima di iniziare a migliorare il mondo”. Le parole sono di Anna Frank e sono state scolpite sulla targa di bronzo ai piedi del castagno nel Parco al Ponte che da oggi, venerdì 17 marzo, porta il suo nome. La cerimonia dell’intitolazione del giardino pubblico a una delle vittime più giovani e più eloquenti dell’Olocausto si è svolta ieri pomeriggio alla presenza del sindaco di Pola, Filip Zoričić, del premier, Andrej Plenković, dei ministri Oleg Butković, Gordan Grlić-Radman e Marija Vučković, dell’ambasciatore d’Israele a Zagabria, Gary Koren e dei rappresentanti diplomatici di altri otto Paesi: Stati Uniti, Gran Bretagna, Svezia, Danimarca, Germania, Spagna, Olanda e Serbia.

Il sindaco ha brevemente riassunto la genesi dell’iniziativa, realizzata a tappe e col concorso di tanti. Nel 2018 il Ginnasio di Pola ha avuto in dono uno dei germogli del castagno a cui Anna Frank fece riferimento frequentemente nelle pagine del suo diario. Nel 2005, infatti, la Fondazione Anna Frank fece raccogliere i semi (le castagne) e li fece distribuire alle scuole e a varie organizzazioni del mondo che tramandano la memoria dell’autrice. Un donatore anonimo ha regalato a Pola la piantina, che venne sistemata provvisoriamente nel giardino della Casa delle Forze armate, ma che ora ha trovato dimora fissa nel Parco. Lo scorso anno, dopo le celebrazioni della Giornata della memoria, la Città di Pola decise di dedicare un luogo urbano con la giusta visibilità alla pianta e anche alla bambina-simbolo della resistenza al terrore nazifascista. L’intitolazione del parco ha coinciso con l’inizio della presidenza della Croazia dell’International Holocaust Remembrance Alliance. IRHA è la Task force per la cooperazione internazionale finalizzata a promuovere l’educazione, il ricordo e la ricerca sull’Olocausto fondata nel 1998.

Il premier Andrej Plenković e il sindaco Filip Zoričić

“La circostanza che oggi onoriamo c’insegna a capire quanto siamo piccoli e insignificanti anche al cospetto di ciò che apparentemente appare piccolo e fragile, come una ragazzina e un germoglio di pianta. Pola è un augurio di libertà nel nome di questa bambina che ci unisce e di questo albero che crescerà forte”, ha detto il sindaco, ringraziando tutti i partecipanti del programma, gli ospiti e le autorità ma soprattutto i giovani lettori dei passi più incisivi del Diario e i recitatori delle poesie scritte dai bambini dei ghetti finiti nei campi di concentramento nazisti.

Commosso l’ambasciatore d’Israele a Zagabria Gary Koren: “La storia di Anna è la storia di milioni di bambini e di adulti periti nella Shoah. Ciò che stiamo cercando di ricordare è la memoria delle vittime, degli eventi precursori del genocidio, dell’Olocausto, l’odio irrazionale, la contaminazione delle menti e del giudizio dell’uomo istigato contro il suo prossimo, tutto quello che ha spianato la strada allo sterminio di sei milioni di ebrei e milioni di altre persone. La memoria è la nostra responsabilità”, ha detto l’ambasciatore d’Israele.

Sulla stessa lunghezza d’onda il primo ministro, Andrej Plenković, che ha insistito sul valore della memoria: “Volendo esprimere un giudizio di valore, l’iniziativa del sindaco di Pola dopo il suo viaggio in Olanda è corretta in un contesto locale quanto valida nella sua portata a livello globale. Il fatto che Pola è promotrice autonoma di un evento commemorativo come questo, che aggiunge onore alla presidenza croata dell’IHRA, è una cosa memorabile e un’ottima notizia. Anna Frank aveva 15 anni quando venne deportata ad Auschwitz Birkenau, cui sopravvisse solo per andare incontro alla fine per esaurimento da tifo a Bergen-Belsen, nella Marcia della Morte.”. Plenković ha ricordato il martirio di Lea Deutsch, che Zagabria ha recentemente commemorato come fa oggi Pola con Anna Frank. Le vittime della Shoah vanno ricordate, onorate e omaggiate, ha concluso il presidente del governo, perché “presto ci troveremo nelle condizioni di non avere più testimoni della Shoah in prima persona: a quel punto i tentativi del relativismo e del revisionismo storico saranno tanto più difficili da combattere”. In seguito alla cerimonia dell’intitolazione del parco si è avuta in serata, alla Biblioteca civica, una lezione degli storici Igor Jovanović e Igor Šaponja su Anna Frank e la sua compagna di prigionia a Bergen Belsen, Anica Kovačić, i cui familiari si sono uniti alle cerimonie polesi.

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