Pago. Lanciò i figli dal balcone. Il processo al mostro partirà il 16 ottobre

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Pago. Lanciò i figli dal balcone. Il processo al mostro partirà il 16 ottobre

A febbraio il 54.enne Josip Rođak ha lanciato i suoi quattro figli dal balcone. Un fatto estremo che ha lasciato nella costernazione la popolazione dell’isola di Pago (Pag) e dell’intero Paese. La perizia psicologico-psichiatrica ha stabilito che l’uomo nel momento dell’orribile gesto era parzialmente incapace di intendere e volere, ma non del tutto incapace. Oggi al Tribunale  di Zara è iniziata la fase introduttiva del processo a suo carico in cui è accusato per tentato omicidio plurimo.
L’udienza preparatoria serve a stabilire la data d’inizio dell’istruzione dibattimentale e se nel caso particolare le condizioni di salute permettono all’imputato di seguire il processo. Oltre ad avere vasta eco in seno all’opinione pubblica per la crudeltà del fatto, quanto successo a Pago è costato il posto alla responsabile del Centro per l’assistenza sociale di Zara. Fino a ieri quando è stato trasferito in Dalmazia, Rođak era ricoverato sotto  custodia presso l’ospedale carcerario di Zagabria. Per tutelare i bambini è prevedibile che le udienze del processo siano a porte chiuse. Il portavoce del Tribunale di Zara Hrvoje Visković, per alcuni media ha dichiarato che il processo a Rođak inizierà il 16 ottobre. Ha aggiunto che il presunto colpevole al momento dell’atto criminale era in un forte stato di incapacità mentale e che per questo forse non sarà condannato a 50 anni di galera come previsto dalla legge in questi casi.
“Quando una persona a causa dei suoi disturbi psichici è anche in parte, non del tutto, incapace di intendere e volere, esiste la possibilità di una riduzione del massimo della pena. Per questo Visković ha pregato i giornalisti di non speculare con la condanna di  50 anni”, ha riferito il portavoce. Il presidente del Consiglio giudiziario è il giudice Ivan Marković, il quale ha acquisito in giudizio le prove delle parti che saranno dibattute a partire dal 16-17 ottobre. Per quell’udienza è previsto siano ascoltati quattro testimoni, fra i quali probabilmente la moglie dell’imputato e madre dei figli. Che nella veste di madre ha la facoltà di non rispondere, ma non se ne può avvalere quando si va a danneggiare i figli. A seconda dei casi è il giudice a decidere.

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