Lo scettro di Carlotta del Messico arricchirà le collezioni del Castello di Miramare

La Fondazione CRTrieste annuncia l'eccezionale acquisizione, nell'ambito di un'asta svoltasi il 18 luglio all'Hotel de Ventes de Monte-Carlo (Principato di Monaco), del prezioso tesoro storico

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Lo scettro di Carlotta del Messico arricchirà le collezioni del Castello di Miramare
Un dettaglio dello scettro - Fonte della fotografia: Michele Da Col/Studio Sandrinelli

La Fondazione CRTrieste annuncia l’eccezionale acquisizione, nell’ambito di un’asta svoltasi il 18 luglio all’Hotel de Ventes de Monte-Carlo (Principato di Monaco), di un prezioso tesoro storico: lo scettro appartenuto all’imperatrice Carlotta del Messico. Questo oggetto unico, di cui nel corso del tempo si erano perse le tracce, ricevuto in dono dall’Imperatrice dal Consiglio Municipale di San Juan del Rio nel 1864, potrà così arrivare a Trieste, nel Castello di Miramare. Grazie all’intervento della Fondazione CRTrieste, infatti, lo scettro verrà conferito in comodato al Museo Storico e il Parco del Castello di Miramare affinché possa essere esposto al pubblico.

L’acquisizione – si legge in un comunicato stampa diramato della Fondazione CRTrieste il 2 agosto 2023 e in allegato al quale si trovavano le immagini pubblicate in questo articolo – rappresenta un evento di rilevanza internazionale, da un lato poiché l’oggetto simboleggia un periodo peculiare della storia europea alla metà dell’Ottocento, che ha visto Trieste al centro degli avvenimenti geo-politici internazionali, con connessioni anche oltreoceano fino al Paese centroamericano, dall’altro perché quest’operazione permette di riportare nella sua “casa storica” un oggetto che, dopo essere giunto in Europa, era pervenuto nella disponibilità di Leopoldo II re del Belgio, fratello di Carlotta, che ne aveva fatto dono al barone Adrien Goffinet in segno di gratitudine per i suoi buoni e leali servizi.

Scettro Carlotta del Messico
Lo scettro – Fonte della fotografia: Michele Da Col/Studio Sandrinelli

Un capolavoro di filigrana

Lo scettro dell’imperatrice Carlotta del Messico è un gioiello d’oro 22 carati, completamente decorato in filigrana e da fregi cesellati di fiori e foglie, lungo 34 cm e largo 6, adornato da diamanti, rubini e smeraldi e ha un peso complessivo di 418,50 g. Nel dettaglio, lo scettro è impostato su una sfera tra volute ed è sormontato da una corona imperiale di fili d’oro, perle e aquile con ali spiegate. Il diadema è collocato su un cuscino filigranato di passamanerie d’oro ed è impreziosito da rubini, smeraldi e diamanti incastonati sulla lunetta. Le estremità dello scettro sono ornate da foglie e ghiande finemente cesellate in rilievo. È decorato con il monogramma dell’Impero messicano voluto da Massimiliano, con sotto un nastro recante l’iscrizione “San Juan del Rio 1864”. Sulla base si trova una piccola placca con la firma dell’orefice Jose Maria Larralde. Lo scettro è conservato nella sua custodia originale.

L’iter dell’acquisizione

Lo scettro alloggiato nella sua custodia - Fonte della fotografia: Michele Da Col/Studio Sandrinelli
Lo scettro alloggiato nella sua custodia – Fonte della fotografia: Michele Da Col/Studio Sandrinelli

La direzione del Museo Storico e il Parco del Castello di Miramare ha segnalato alla Fondazione CRTrieste che la casa d’aste Hotel de Ventes de Monte-Carlo del Principato di Monaco aveva annunciato l’incanto dello scettro dell’imperatrice Carlotta, per volontà dei discendenti del barone Adrien Goffinet, che ne erano proprietari. In pochissimi giorni, da giovedì 13 a lunedì 17 luglio, la Fondazione CRTrieste, acquisite le necessarie informazioni sull’oggetto, la sua provenienza e il suo valore storico-artistico, anche avvalendosi della consulenza di un esperto del settore, ha convocato d’urgenza un Consiglio di Amministrazione, tenutosi il 17 luglio, che ha deliberato di partecipare all’asta del giorno successivo. All’esito dell’asta, la Fondazione CRTrieste si è aggiudicata il manufatto al prezzo di Euro 120.000,00. Nei giorni successivi è stato avviato l’iter per il trasferimento dello scettro dal Principato di Monaco a Trieste.

Il trono oltreoceano

Un dettaglio dello scettro alloggiato nella sua custodia - Fonte della fotografia: Michele Da Col/Studio Sandrinelli
Un dettaglio dello scettro alloggiato nella sua custodia – Fonte della fotografia: Michele Da Col/Studio Sandrinelli

La principessa Maria Carlotta di Sassonia-Coburgo-Gotha, figlia minore e unica discendente femminile di Leopoldo I, re del Belgio, e della sua seconda moglie Louise Marie d’Orléans. Nata il 7 giugno del 1840 a Laeken, fin da tenera età si dedica alle arti e alla pittura. Incontra l’arciduca Massimiliano d’Asburgo, fratello cadetto dell’imperatore Francesco Giuseppe, durante un ballo di corte nel palazzo di Laeken nel maggio del 1856, si fidanza con lui poco dopo, per convolare a nozze l’anno seguente. Il 6 settembre del 1857 i consorti fanno il loro ingresso a Milano, capitale del Regno Lombardo Veneto di cui Massimiliano è governatore, ruolo che detiene fino al 1859. Insieme a Massimiliano, Carlotta si stabilisce quindi a Trieste, dove sono in corso i lavori per l’edificazione del Castello di Miramare, cui la coppia assiste e partecipa attivamente vivendo nel Castelletto del Parco. Nel 1863 una delegazione di notabili messicani offre a Massimiliano la corona di Imperatore del Messico. Nel 1864, quindi, il neo Imperatore e la consorte salpano proprio da Miramare per raggiungere il Centroamerica. La situazione in Messico si rivela più difficile del previsto a causa delle spinte rivoluzionarie di Benito Juarez. Carlotta, diventata Imperatrice, è presto costretta a fare rientro in Europa per cercare aiuti militari ed economici presso la corte di Napoleone III e di Papa Pio IX, non trovando però alcun sostegno. È in quel frangente che inizia a dare segni di fragilità e instabilità mentale, venendo riportata prima a Trieste e poi, una volta sopraggiunta la notizia della fucilazione di Massimiliano per mano dei rivoluzionari messicani (19 giugno 1867), è ricondotta in Belgio, dove muore a ottantasette anni, il 19 giugno del 1927.

Doti diplomatiche

Scettri
Un dettaglio dello scettro – Fonte della fotografia: Michele Da Col/Studio Sandrinelli

Il barone Adrien Goffinet nasce a Neufchâteau nel 1812 da un’antica famiglia delle Ardenne. A vent’anni si arruola in un reggimento di fanteria cui segue una carriera che lo porta fino alla posizione di vice ufficiale di stato maggiore nel 1838. Diventato Segretario della Commissione belga incaricata dei confini territoriali, la sua versatilità e le sue capacità diplomatiche nei rapporti con il Ministro degli Affari Esteri lo portano a diventare capitano di 1ª classe nel 1° Reggimento di Chasseurs, prima di entrare alla corte del re Leopoldo I. Grazie alle sue eccellenti capacità gestionali e decisionali gli vengono affidate le finanze della Corte e quelle dell’erede al trono, ormai maggiorenne, al quale rimane fedele per tutta la sua carriera. La morte del Re e l’ascesa al trono di Leopoldo II influiscono sulla posizione di Goffinet, al quale viene offerto il posto di Segretario del Re e della Regina. Dopo il tragico epilogo delle vicende messicane di Massimiliano, Leopoldo II incarica proprio Goffinet di riportare la sorella in Belgio. Portate a termine con successo tutte le missioni affidategli, Goffinet diviene barone nel 1870, titolo poi esteso ai discendenti della sua casata.

Una connessione profonda

Scettro
Un dettaglio dello scettro – Fonte della fotografia: Michele Da Col/Studio Sandrinelli

“Grazie alla segnalazione della Direzione del Museo Storico e il Parco del Castello di Miramare siamo riusciti a partecipare all’asta di questo prezioso scettro che ha una connessione profonda con il nostro territorio. La volontà di arricchire il patrimonio culturale locale e la tempestività con cui ha operato la Fondazione CRTrieste, hanno consentito che il gioiello potesse tornare nella “casa” tanto amata dalla sua prima proprietaria, la principessa Carlotta del Belgio – afferma Massimo Paniccia, Presidente della Fondazione CRTrieste –. Sono convinto che lo scettro arricchirà ulteriormente il già notevole patrimonio culturale e artistico che il Castello di Miramare rappresenta, dando un ulteriore motivo per visitarlo. Questa iniziativa – ricorda ancora il Presidente Paniccia – richiama l’intervento realizzato dalla Fondazione nel 2008, quando fu protagonista dell’acquisizione della collezione “Arte e Industria Stock”. Oggi come allora, gli Organi della Fondazione CRTrieste hanno agito prontamente, anche grazie alla natura privata dell’Ente, consentendo così al territorio di acquisire un bene culturale unico, che potrà catalizzare ulteriormente importanti flussi turistici”.

Un’azione lungimirante

Scettro Carlotta del Messico
Lo scettro – Fonte della fotografia: Michele Da Col/Studio Sandrinelli

“Sono davvero grata alla Fondazione CRTrieste e al suo Presidente Massimo Paniccia – afferma Andreina Contessa, Direttore del Museo Storico e il Parco del Castello di Miramare – per aver agito con lungimiranza e prontezza, e per averci permesso di acquisire un prezioso gioiello che rappresenta un momento tanto significativo della storia pubblica della coppia arciducale che fondò il Castello di Miramare e scelse Trieste come dimora prediletta e amata. Con la sua presenza discreta e fattiva la Fondazione CRTrieste ha seguito con attenzione e accompagnato in questi anni la conduzione del sito che dirigo, intervenendo concretamente nel restauro della Torretta e, recentemente, nel restauro di alcuni dei grandi ritratti della quadreria della Sala del Trono. Un grazie particolare al Segretario Generale della Fondazione Paolo Santangelo che si è attivato in maniera fulminea ed efficacissima assicurandosi un pezzo rarissimo e di grande valore che sarà destinato alla pubblica fruizione dei visitatori del Castello e arricchirà la collezione della città”.

Informato del prestigioso acquisto il Direttore Generale Musei del Ministero della Cultura, Massimo Osanna, ricorda di essere stato presente a Miramare nel settembre 2020 proprio in occasione della presentazione del restauro della Torretta curato dalla Fondazione CRTrieste. Il prof. Osanna plaude al raggiungimento della nuova acquisizione, ribadendo “quanto sia importante la fruttuosa collaborazione tra il pubblico e il privato per il recupero e la fruizione dei beni culturali che, anche nel caso di questa inedito e insperato acquisto, contribuiscono ad accrescere la fama e la ricchezza di musei come il Castello di Miramare e, al contempo, a consegnare ai posteri un patrimonio storico, che va messo a disposizione di tutti”.

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