La strategia del futuro: apertura e collaborazione

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La strategia del futuro: apertura e collaborazione
Foto: Ivor Hreljanović

“Benvenuto nella nostra Università e nel nostro Paese. Siamo onorati della sua visita, che rappresenterà sicuramente l’inizio di una fantastica collaborazione”, sono le parole con le quali la rettrice dell’Università di Fiume, Snježana Prijić Samaržija ha accolto l’ambasciatore italiano a Zagabria, Paolo Trichilo, in visita alla sede del rettorato della suddetta istituzione, affiancato dalla reggente del Consolato generale d’Italia a Fiume, Patrizia Ruggiero e dalla sua assistente, Ileana Jančić. “Il nostro è un Ateneo molto aperto, con una lunga tradizione collaborativa tra diverse Università e la Comunità italiane. Sulla base dei dati appurati possiamo affermare che l’Iitalia è il Paese con il quale abbiamo effettuato il maggior numero di collaborazioni e progetti, tra cui il programma Erasmus. Dato che siamo molto vicini alla CNI del capoluogo quarnerino e viviamo immersi nella lingua e cultura italiane, fondamentali per la nostra identità, le stesse hanno avuto luogo in modo naturale. Inoltre, cooperiamo meravigliosamente con le Università di Trieste e di Lubiana e ci prodighiamo nella creazione di nuovi legami con quelle di Torino e Milano, ossia con gli Atenei dell’Italia settentrionale, ma anche con tutti gli altri”. A seguire, Prijić Samaržija ha illustrato in breve la storia, i Dipartimenti e le attività dell’Università di Fiume, riferendo che lo scorso anno la stessa ha celebrato il 50º anniversario e che “ci piace pensarci quale una realtà moderna e aperta, non soltanto tesa alla creazione di eccellenze nel campo della ricerca e della formazione, bensì anche atta a contribuire in modo significativo alla comunità dal punto di vista sociale, democratico, imprenditoriale e altri. Ciò che ci preme è oltrepassare le mura. Il motto di quest’anno – Una comunità sana – è collegato al concetto di salute in senso lato, mentale, intellettuale, sociale, di benessere. A nostro vedere quest’ultimo, come pure la qualità di vita dei nostri cittadini sono responsabilità che ci riguardano, per cui lavoriamo molto sui diritti umani e sui processi democratici, soprattutto in quest’era della policrisi”.

D’accordissimo con le sue riflessioni, l’ambasciatore si è detto molto felice dell’ottima collaborazione che l’Ateneo fiumano ha instaurato con quelli italiani, nonché onorato di fare visita a un ente così libero, il quale è riuscito a creare e continua a curare una bellissima connessione con il Belpaese. Riallacciandosi a quella nata tra le istituzioni accademiche di Fiume-Trieste-Lubiana, il diplomatico ha sottolineato che si tratta di una relazione europea, basata sul dialogo e sulla collaborazione. “Finora si è fatto molto – ha detto –, ma sono convinto che ancora tantissimo si farà per ciò che concerne le iniziative e le attività”.

Una miriade di attività e iniziative

Riguardo a queste ultime, il preside della Facoltà di Filosofia (che l’anno scorso ha festeggiato il 25º anniversario), Aleksandar Mijatović, ha illustrato la miriade delle stesse che vengono svolte, i progetti e le aspirazioni, nonché gli svariati Dipartimenti che vi operano, tra cui anche quello di Italianistica, avviato nel 2011, per il quale l’interesse degli studenti cresce di anno in anno. A confermarlo è stata la titolare dello stesso, Corinna Gerbaz Giuliano, rilevando che è di recente data la firma della collaborazione scientifica con l’Università degli stranieri di Perugia e specificando che questo piccolo Dipartimento, nato nel 2011 con discreta difficoltà, oggi conta dei professori di cui quattro sono incardinati, due sono assistenti superiori dal 2017, nonché si avvale dell’importantissima figura del lettore. L’incremento dei numeri menzionato dal preside Mijatović è un dato di fatto, ha ancora aggiunto, e da tre anni a questa parte registriamo la quota di 30 studenti iscritti alla laurea triennale (alcuni provenienti dalla Slavonia), per cui l’italiano quale lingua straniera gode di un interesse notevole. “Presso il nostro Ateneo vi sono docenti che ci seguono sin dagli inizi, quali il professor emerito Michele Cortelazzo dell’Università di Padova, e la collaborazione con gli stessi viene effettuata per mezzo dei fondi del MAECI in collaborazione con l’UPT e l’UI e interessa gli Atenei di Padova, Bologna, Pescara, Chieti, Torino, Milano e altri”, ha dichiarato. A tale proposito Gerbaz Giuliano ha anche riportato quello che ha definito essere “un fatto abbastanza grave” inerente al progetto MAECI-UPT-UI, affermando che “nella data del 7 giugno di quest’anno, a conclusione del secondo semestre, tre colleghi non avevano ancora ricevuto i contratti firmati. Per fortuna si è agito tempestivamente, ma se così non fosse stato, gli studenti sarebbero stati privati dei loro crediti formativi. In situazoni come questa abbiamo bisogno dell’apporto di tutte le istituzioni affinché non si ripeta più”.

Dopo essersi dichiarato felice per gli svariati aspetti positivi riferiti in merito al succitato Dipartimento, l’ambasciatore ha espresso la sua vicinanza allo stesso tradotta in dispiacere e preoccupazione per l’accaduto. Dal canto suo, ha ribadito, si attiverà presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale affinché la situazione si risolva.

Infine, la rettrice ha passato la parola al vicerettore per i progetti strategici dell’Ateneo fiumano, Saša Zelenika, il quale ha rimarcato le ottime collaborazioni con le altre istituzioni, tra le quali anche quella con il Consolato Generale d’Italia a Fiume con il quale, grazie al supporto del console Davide Bradanini, si sono realizzate tante importanti iniziative o con l’Ateneo lubianese, concludendo che “siamo qui, aperti e grati”.

Auspicando una futura cooperazione, Paolo Trichilo ha sottolineato che la Croazia è un esempio di buona prassi per gli altri Paesi intenti a entrare a fare parte dell’Unione europea.

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