La grande vitalità dei giovani della CNI

All’incontro di Castelvenere illustrati i tanti progetti e le iniziative in fase di attuazione. La minoranza nazionale italiana non deve temere per il suo futuro

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La grande vitalità dei giovani della CNI
L’incontro dei giovani della CNI si è svolto nella sede del sodalizio di Castelvenere. Foto: Erika Barnaba

Una sorta di Assemblea dei giovani informale, quella organizzata a Castelvenere dal settore “Attività giovanili” della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana, nel corso della quale è emerso come il punto forza dello stesso sia la capacità del titolare, Dyego Tuljak, di delegare le responsabilità per i numerosi progetti in cantiere ai giovani in base alle loro capacità, passioni e nozioni, dando così merito al loro lavoro importante a favore della CNI. Difatti, dopo i saluti ai partecipanti di Dyego Tuljak e della presidente della CI di Castelvenere, Tamara Tomasich, numerosi sono stati i giovani che hanno presentato alcuni dei progetti che spaziano dallo sport, alla formazione e alla cultura, dal digitale alle rassegne.
Tamara Tomasich si è detta fiera di poter ospitare l’incontro in quanto quello di Castelvenere è un sodalizio abbastanza giovane, frequentato giornalmente da numerosi ragazzi che s’impegnano in altrettante attività culturali, musicali, sportive, di ballo e di recitazione. “Mi fa piacere vedervi riuniti in così grande numero in quanto ciò significa che qualcuno continuerà a portare avanti i nostri valori già radicati”, ha sottolineato Tamara Tomasich, rilevando come a proporre a relatore all’incontro Vedran Višković, giovane umaghese laureato a Roma in Storia e comunicazione e reduce di un anno di esperienza missionaria, è stata lei in quanto sua ex professoressa presso la SMSI “Leonardo Da Vinci” di Buie.

Foto: Erika Barnaba

Roma. C’è ancora posto
Più tardi all’incontro si è unito pure Marin Corva, presidente della Giunta dell’UI. Quindi, introdotti da Dyego Tuljak numerosi sono stati i giovani che hanno preso la parola. Manuel Fischer ha presentato il corso “EU Italian a Roma”. Dopo due corsi di formazione molto importanti e incisivi, svolti in primavera a Momiano e Venezia, farà seguito una a Roma per il quale le iscrizioni sono aperte ancora questa settimana. Dei 32 posti a disposizione sono vacanti ancora una decina. Il gruppo, da martedì 26 a sabato 30 settembre, si recherà nella capitale della Nazione Madre per una formazione ai più alti livelli istituzionali come ad esempio il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, con diversi relatori che insegneranno come stilare un progetto, il come e perché l’Italia supporta la nostra CNI, senza far mancare le visite a musei e monumenti che sono parte integrante della storia e della cultura italiane. Quindi un altro capitolo importante per formare futuri dirigenti capaci di dare un solido contributo alle istituzioni della CNI.

Foto: Erika Barnaba

David Brec, fisioterapista di professione, ha affrontato il tema sportivo illustrando pure per il tramite di un video come sia nato e cresciuto il torneo di “GreenVolley”, che ha luogo nella valle del fiume Dragogna il primo maggio e al quale, dopo essere partiti con solo due pali e una rete, oggi partecipano un centinaio di persone divise in squadre che giocano in più campi.
FONS a ottobre
Chiara Vianello, parte del gruppo organizzatore della rassegna giovanile della CNI, ha esposto il progetto FONS (Festa d’ottobre dei nostri sapori), un incontro formale dalla durata di due giorni, in programma il 14 e 15 ottobre prossimo, al quale parteciperanno diverse Comunità nazionali, ovvero gruppi provenienti da altri Paesi con l’obiettivo di farci conoscere e di far comprendere che nel nostro territorio le minoranze esistano e vadano tutelate, il tutto attraverso momenti di presentazione ufficiale dei gruppi, dei produttori e prodotti dei locali, laboratori e attività di formazione e un concerto serale con il gruppo “Perpetuum Jazzile”, nei magazzini del sale di Portorose.
Alex Zigante, responsabile del progetto di cucina “Te go prepara”, ha spiegato come stanno girando l’Istria per filmare le “nonne” istriane immerse nella preparazione di un piatto tipico locale con tanto di spiegazione e ricetta, per non far cadere nell’oblio le tradizioni culinarie, rendendole così digitali in quanto “alle volte ci si dimentica che tra qualche anno, quando ad esempio ritorniamo a casa dall’Università, non ci saranno più quei piatti caldi tradizionali che ci aspettano”, ha sottolineato Zigante.
Visite virtuali alle CI
Lorenzo Fattor ha presentato la digitalizzazione del patrimonio architettonico che al momento propone la visita virtuale delle nostre CI. Dopo il progetto pilota al sodalizio di Pirano, adesso l’iniziativa si estende a quelli di Isola, Capodistria, Pola e Rovigno, con un approfondimento di materiali e tecniche. Come rilevato, questa visita virtuale ha già portato alla Comunità degli Italiani di Pirano numerosi turisti, in quanto attraverso essa sono venuti a conoscenza che nella sede del sodalizio si trova un’importante esposizione museale. In sala pure il giovane Matteo Duniš, informatico che si occupa dell’immagine grafica dell’Associazione Giovani della CNI.
Lucrezia Gallo ha parlato dei campeggi estivi, progetto pilota che parte per la prima volta proprio oggi e include i piccolissimi, i bambini dagli 8 ai 12 anni, in esperienze di gioco, attività culturali e sportive in una settimana intensa nella quale verranno a conoscenza del significato del concetto CNI in quanto l’iniziativa prevede pure visite ai sodalizi.
Siamo in presenza di progetti nei quali si cerca sempre di coinvolgere, oltre a tutte le istituzioni della CNI, pure altri enti locali, cittadini e realtà minoritarie per far conoscere meglio la nostra minoranza e fare rete nonché “uscire dai confini di quelle che sono le nostre istituzioni”, ha rilevato Dyego Tuljak.

Dyego Tuljak e Tamara Tomasich. Foto: Erika Barnaba

Missionario a Montevideo
Prima del momento conviviale, vi è stato un incontro con Višković nel corso del quale egli ha raccontato come i giovani della CNI operino pure fuori dal nostro continente. La sua esperienza missionaria in Uruguay è stata resa possibile grazie al progetto “Servizio civile universale” dell’organizzazione non governativa “Cooperazione per il mondo in via di sviluppo” (COMI), con sede a Roma, composta da professionisti e volontari che prestano il loro impegno e la loro professionalità per realizzare progetti nei Paesi del Sud del mondo e in Italia. La COMI è sorta nel 1973, è socia della Federazione Organismi Cristiani di Servizio Internazionale Volontario e delle Organizzazioni della Società Civile, ed è riconosciuta dal MAECI. In Uruguay è presente dal 1994 e opera nel centro educativo Talitakum e alla Scuola San Josè. Dopo un mese di formazione a Roma, sono stati 10 i mesi che Višković ha trascorso in Uruguay e precisamente nella periferia della capitale Montevideo, partecipando così ai programmi per contrastare l’alto tasso di analfabetismo, la disoccupazione, la violenza e microcriminalità, tutte situazioni causate anche dalla precarietà lavorativa delle famiglie, dallo stato di degrado delle abitazioni, molte senza elettricità, acqua corrente e servizi sanitari, nonché dalla difficoltà di accesso ai servizi sociali. Non sono mancate brevi tappe in Argentina, Cile e in una parte della Patagonia. La storia dell’impegno umanitario, della vita modesta dall’altra parte del mondo, dei paesaggi indescrivibili e delle relazioni umane autentiche e sincere, fanno adesso parte di una meravigliosa esperienza che ha portato il neomissionario in contesti che sono difficili da confrontare con la nostra realtà, cambiando la sua percezione di ciò che è veramente importante nella vita e fargli crescere il desiderio di ritornarci, anche in forma permanente.

Vedran Višković. Foto: Erika Barnaba

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