La Commissione europea in visita al Centro Multimediale Gravisi dell’Unione Italiana

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La Commissione europea in visita al Centro Multimediale Gravisi dell’Unione Italiana
Foto fornita dall'UI

Una delegazione europea ha fatto visita alla sede restaurata sede di Palazzo Gravisi-Buttorai a Capodistria, dove è in allestimento il Centro Multimediale Italiano Gravisi grazie al cofinanziamento comunitario, nella misura dell’85 per cento. Come si rileva in una nota diffusa dall’Unione Italiana, a visitare la sede e il lavoro che è stato fatto, sono stati la Rapporteur della DG REGIO delle Commissione europea, dott.ssa Anna Monika Modzelavska, accompagnata dalla dott.ssa Laura Comelli, dell’Autorità di Gestione dei Programmi Interreg Italia-Slovenia e dal dott. Aljoša Sosol, coordinatore del Segretariato congiunto del medesimo Programma,. Ad accogliere gli ospiti c’erano il presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul, gli europrogettisti, Sandro Vincoletto e Marko Gregorič e i volontari del Servizio Civile Universale che stanno prestando la loro opera preso l’Unione Italiana di Capodistria, Ilaria Cursio, Ludovica Rossi e Edoardo Sanzovo.

Foto fornita dall’UI

I rappresenti dell’Unione Italiana – come si rileva nella nota – hanno presentato le esperienze acquisite in alcuni decenni di progettazione europea, hanno illustrato il progetto PRIMIS, le sue finalità e i risultati raggiunti, sia per la Comunità Nazionale Italiana in Slovenia e Croazia, sia per tutto il territorio dell’Area Programma. Hanno quindi sottolineato l’importanza della prosecuzione delle iniziative di cooperazione transfrontaliera e hanno risposto alle domande della dott.ssa Modzelavska che ha dimostrato vivo interesse per i temi trattati. La delegazione ha quindi espresso apprezzamento per le finalità del progetto PRIMIS, rimarcando il ruolo fondamentale delle minoranze nazionali e linguistiche nell’Unione europea. Durante l’incontro si è parlato anche delle prospettive di rafforzamento dell’integrazione territoriale tra Trieste e l’Istria, sulle orme dell’oramai ben consolidata e funzionante realtà del GECT di Gorizia-Nova Gorica-Šempeter-Vrtojba.

Foto fornita dall’UI

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