Inferno di fiamme nel porto di Medolino: bruciano 22 imbarcazioni (foto)

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Inferno di fiamme nel porto di Medolino: bruciano 22 imbarcazioni (foto)
Foto gentilmente concessa da Tatiana Uvodič Iveša - ipress.hr

Nell’incendio che è scoppiato oggi, mercoledì 15 maggio, nel porto di Medolino (Medulin) sono bruciate 22 imbarcazioni di notevole valore economico, destinate ad attività di vario genere tra pesca, turismo e diporto. Le fiamme sono state spente poco prima delle 7 e nessuno è rimasto ferito, hanno riferito in mattinata i Vigili del Fuoco di Pola e la Questura istriana.
Il comandante dei Vigili del Fuoco di Pola, Ivica Rojnić, ha dichiarato che la segnalazione dell’incendio nel marina  è stata ricevuta alle 3.54, come riporta il sito ipress.hr, che ci ha gentilmente concesso le foto.

Foto gentilmente concessa da Tatjana Uvodič Iveša – ipress.hr
Foto gentilmente concessa da Tatjana Uvodič Iveša – ipress.hr
Foto gentilmente concessa da Tatjana Uvodič Iveša – ipress.hr

Il sindaco Ivan Kirac ha seguito la missione dalla banchina e sono scesi in campo anche i rappresentanti dell’amministrazione portuale. Ciò che ha sorpreso tutti sono stati gli atti di coraggio individuali inconcepibili: alcuni tra i residenti fissi o stagionali, proprietari di imbarcazioni colpite, si sono lanciati in mare per salvare il salvabile, slegare le funi, levare le ancore, liberare le barche dall’abbraccio di fuoco che stava per divorarle tutte. Ma sono accorsi in tanti a offrire il proprio aiuto e infatti il Comune ringrazia dell’opera svolta non solo i Vigili del fuoco dell’unità professionale ma anche i volontari, il personale dell’Autorità portuale, i dipendenti dell’azienda comunale Buža e tutti i cittadini accorsi a dare una mano. Ovviamente le azioni di soccorso individuali sono state scoraggiate dalle forze dell’ordine, ma l’istinto, si sà, segue altre vie dalla ragione.

Foto gentilmente concessa da Tatjana Uvodič Iveša – ipress.hr
Foto gentilmente concessa da Tatjana Uvodič Iveša – ipress.hr

Le cause

Il direttore dell’Autorità portuale di Pola, Dalibor Brnos, ribadisce che il porto è sorvegliato da un sistema di telecamere e dalle guardie notturne: “Le immagini acquisite mostreranno chiaramente il luogo della propagazione delle fiamme. Attualmente i moli e l’ufficio sono senza luce, ma appena riprenderà l’erogazione della corrente, saremo in grado di cercare il video che indicata il focolaio di propagazione”, ha detto Brnos. Per il momento si opera sotto l’ipotesi che l’incendio sia divampato a bordo di una delle imbarcazioni bruciate, e cioè che non sia dovuto all’impianto elettrico portuale. Brnos invita alla pazienza: “Fintanto che durano le indagini, non possiamo dire nulla con certezza. L’area portuale è assicurata, ma c’è da stabilire le circostanze che hanno portato all’incendio in modo da poter cercare con le case assicuratrici coinvolte una tra le possibili soluzioni adatte al caso”.

Foto gentilmente concessa da Tatjana Uvodič Iveša – ipress.hr
Foto Daria Deghenghi

Danni ingenti

I danni, inutile dirlo, saranno di ordine ciclopico, ma è ancora presto per tirare le somme. Secondo le testimonianze di alcuni proprietari, questa notte a Medolino sono finite in cenere proprietà di trenta, cinquanta e centomila euro. E dire che le fiamme ne hanno inghiottito ben ventidue. Tra l’alto al valore economico della proprietà va sommato quello emotivo e simbolico, perché le imbarcazioni perse nelle fiamme sono state anche un “raccoglitore di ricordi, avventure e sogni”. Tra l’altro una parte notevole dei natanti è stata letteralmente il “pane” di chi vive di pesca e turismo o entrambi. Tuttavia ciò che conta in questo momento è che nonostante le proporzioni della catastrofe, i danni sono “solo” materiali e non umani. Stando alle dichiarazioni della Questura, non ci sono stati feriti né morti. Le vite umane sono salve.

L’inquinamento

Un aspetto di rilevanza non secondaria riguarda l’inquinamento delle acque del porto. La competenza spetta alla Capitaneria di Porto, la cui squdra di soccorso ha steso immediatamente un cordone di spugne oleofile per assorbire gli idrocarburi sversati in mare in seguito all’incendio. La capitana Dolores Brenko Škerjanc ha dichiarato che vi sono dei danni ma non sono eccessivi come sarebbe potuto supporre. Lo specchio di mare interessato dall’incendio è stato messo in sicurezza due volte: con le spugne oleofile e con una barrierea di gomma per precauzione.

Foto Daria Deghenghi
Foto Daria Deghenghi
Foto Daria Deghenghi
Foto Daria Deghenghi

I testimoni

Nel coro dei titolari delle imbarcazioni arse e colate a picco anche un meccanico di Pola, che ha raccontanto di essere arrivato sul luogo dell’accaduto solo a fatti già avvenuti. La sua è stata un disgrazia doppiamente tragica perché aveva usato l’ormeggio di Medolino un giorno soltanto avendo venduto uno yacht del valore di 100.000 euro a un cliente che aveva già versato la caparra e stava per venire a ritirare il natante. Fatalità della sorte, ora non c’è più nulla da ritirare e l’acquisto diventa problematico in mancanza dell’oggetto della compravendita. Tuttavia il rivenditore non piange misera: “Sono felice di essere vivo e per il resto si vedrà. Non mi è mai successo niente di simile nella vita”. Tra i testimoni anche un operatore turistico, titolare di un’agenzia di viaggi e gestore di imbarcazioni per gite in mare che questa notte ha perso un capitale e che per altro ha visto l’incendio dal terrazzo di casa sua che dà sul porto. Ha visto le fiamme diffondersi da una delle barche a metà strada circa dal pontile gallecciante, e assistito all’arrivo dei vigili del fuoco, quando l’incendio si era già spinto nell’una e nell’altra direzione, arrivando a compromettere una ventina di natanti. La plastica arde che è un piacere e il vento porta le scintille ovunque in un istante. Non stupisce dunque che il rogo abbia inghiottito il pontile nel giro di dieci minuti.

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