Sebenico. In manette la giudice Maja Šupe: assolse Horvatinčič

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Sebenico. In manette la giudice Maja Šupe: assolse Horvatinčič

Dopo il presidente dell’Ordine degli avvocati (Hok), Josip Šurjak, arrestato nello scandalo gas in cui la compagnia petrolifera è stata danneggiata per oltre un miliardo di kune, oggi, martedì 6 settembre, a finire in manette è stata la giudice di Sebenico, Maja Šupe, ma per tutt’altri motivi. L’Ufficio per la lotta alla criminalità organizzata e la corruzione (Uskok) è entrato in azione dopo che è stato scoperto che la giudice avrebbe ricevuto una bustarella contenente 15mila euro per liberare l’imprenditore zagabrese Blaž Petrović, accusato di malversazioni con alcuni terreni, sui cui polsi sono pure scattate le manette. Nell’ambito dell’indagine è stato arrestato anche l’ex consigliere dell’Hdz del Consiglio municipale di Sebenico e avvocato Branimir Zmijanović.
Maja Šupe, vicepresidente del Reparto penale del Tribunale comunale di Sebenico (questa la sua funzione ufficiale secondo il sito del Tribunale dalmata), non è un nome sconosciuto nell’opinione pubblica croata, ma anche italiana: è stata proprio lei ad apportare la sentenza assolutoria nel processo a Tomislav Horvatinčić, il tycoon che con il suo panfilo uccise i coniugi italiani Salpietro. L’imprenditore zagabrese fu poi condannato a quattro anni e dieci mesi per l’incidente mortale, pena che ha scontato finora pochissimo usufruendo di vari permessi medici a causa della sua malattia.

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