Cco di Fiume, licenziamenti: botta e risposta infermiere-direzione

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Cco di Fiume, licenziamenti: botta e risposta infermiere-direzione
L'ospedale di Fiume. Foto Goran Žiković

L’ex direttrice della Clinica di radioterapia e oncologia del Centro clinico-ospedaliero di Fiume, Ingrid Belac Lovasić, che assieme a due infermiere è stata licenziata in tronco ha dichiarato che tutte le colpe che vengono attribuite fanno parte di una costruzione e sono false, motivate da interessi personali. Oggi le tre ex dipendenti hanno convocato una conferenza stampa, alla quale ha partecipato anche la presidente del Sindacato nazionale della sanità, Radmila Čahut Jurišić. Sono state licenziate, ricorderemo, per avere commesso ripetuti e gravi violazioni degli obblighi lavorativi occultando ovvero immagazzinando in maniera inadeguata farmaci citostatici.

Ingrid Belac Lovasić sostiene che dietro a questa “messinscena” ci sono tre persone: il presidente del CdA del CCO, Željko Plazonić, il direttore, Alen Ružić e l’aiuto direttore per la qualità Renata Dobrila Dintinjana. Quest’ultima, a detta di Ingrid Belac Lovasić, già da parecchio tempo dimostrava una forte insofferenza anche nei confronti dell’ex infermiera Vlasta Predovan.

“Credo che l’intento di Plazonić, destituito la settimana scorsa dall’incarico di segretario di Stato, era di creare ancora uno scandalo inesistente per destabilizzare il sistema sanitario e creare problemi al ministro Beroš. Non sono sicura quale sia stato lo scopo per quanto riguarda il direttore Alen Ružić, ma credo che abbia dovuto eseguire gli ordini di Plazonić per potere mantenere l’incarico di direttore. L’obiettivo della prof. Dobrila-Dintinjana, invece, era quello di creare una ‘megaclinica’ e di ottenere il controllo su tutti i farmaci costosi togliendomi di torno”, ha dichiarato l’ex direttrice. Ha aggiunto che la tesi che con il ritrovamento dei farmaci è stato provocato un danno ingente per l’ospedale non sta ihn piedi perché gli stessi non sono previsti per essere riusati e nemmeno somministrati ad altri pazienti.

“La scatola con i farmaci per le terapie oncologiche non è nascosta nella cantina, bensì si trova nell’unico magazzino della Clinica. Il farmaco viene ordinato individualmente per ogni paziente. I farmaci più costosi vengono somministrati ai pazienti su indicazione medica”, ha spiegato aggiungendo che molti pazienti, purtroppo, non non riescono a ricevere tutti i farmaci prescritti perché decedono prima. Questi farmaci non possono venire più usati e devono venire distrutti. Non esiste un protocollo per la manipolazione di questi farmaci, che viene eseguita in base alle possibilità a disposizione delle varie cliniche.

“Sono stata sostituita da una collega che non ha mai prescritto una terapia oncologica e nemmeno curato questo tipo di pazienti il che crea un precedente pericoloso in questo settore”, ha spoegato.

L’infermiera Dinka Milinković ha commentato, invece, la notizia ufficiosa del ritrovamento di gioielli preziosi. “È una falsità. Si tratta di un semplice braccialetto con dedica, regalo di un’infermiera della Clinica, che è allo stesso tempo una paziente oncologica”, ha detto l’infermiera. Vlasta Predovan ha asserito che l’attacco nei confronti dell’ex direttrice è personale è non ha da fare con la qualità del lavoro.

La risposta della direzione

In seguito alla conferenza stampa delle tre dipendenti della Clinica di radioterapia e oncologia licenziate recentemente, la direzione del Cco ha inviato un comunicato stampa.

“Smentiamo categoricamente le dichiarazioni delle tre ex dipendenti e della rappresentante illegittima del Sindacato della sanità, siccome si tratta di affermazioni che non corrispondono al vero e di costruzioni che non hanno alcun fondamento, sono soltanto una resa dei conti a livello personale e hanno lo scopo di inquietare l’opinione pubblica e discreditare l’operato del Cco e del sistema sanitario. Nel caso in questione ci sono prove materiali inconfutabili, che sono state documentate e fotografate da una commissione. Esiste pure la documentazione finanziaria e sanitaria. Tutto ciò fa parte delle denuncia presentata alle istituzioni competenti. Pertanto le informazioni rilevanti sul caso possono venire fornite soltanto dagli organi giudiziari.

La situazione riscontrata non poteva che portare al licenziamento delle tre ormai ex dipendenti. Il provvedimento proposto dalla direzione è stato approvato e sostenuto dal Sindacato indipendente delle infermiere, infermieri e operatori nella sanità, come pure dal Sindacato nazionale dei medici.

Non abbiamo più intenzione di esprimerci su questo tema se ciò non sarà necessario. Abbiamo intenzione, invece, di impegnarci nella riorganizzazione e nel miglioramento del nostro lavoro a favore di tutti i pazienti”, si legge nel comunicato.

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