In Croazia sempre meno pescatori

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In Croazia sempre meno pescatori

In Croazia l’anno scorso è stata registrata una riduzione del numero dei pescatori (-0,4 p.c.), d’altro canto il valore del pescato nei mari della Croazia è aumentato del 10,4 p.c. Stando ai dati dell’Istituto statale di statistica (DZS), nel corso del 2020 la Croazia ha aumentato sia le quantità di pescato che quelle di pesci e di altri organismi marini d’allevamento, raggiungendo una produzione complessiva quantificata in 88.536 tonnellate (67.666 tonnellate di pesce). La stragrande maggioranza di questi quantitativi ricade sulle sardine (50.134 tonnellate, +11,1 p.c. su base annua). Dal sondaggio eseguito dal DZS è emerso, inoltre, che nel 2020 il numero dei pescatori professionisti è sceso a 3.030 (-1,5 p.c. rispetto all’anno precedente. Risulta in calo anche il numero dei piccoli pescatori costieri (3.552, -0,6 p.c.) e quello delle imbarcazioni omologate per la pesca (7.555, – 0,8 p.c.).
Uno stimpolo alla ripresa del settore potrebbe giugnere dall’aumento del giro d’affari sospinto dall’aumento dei prezzi del pescato e dei prodotti ittici in generale, lievitati in virtù dell’incremento della sui mercati nazionale e internazionale. In base ai dati elaborati dal DZS nel corso del 2020 il valore del pesce azzurro commercializzato in Croazia (66.535 tonnellate) è aumentato del 13,7 per cento, passando a 518,2 milioni di kune. Il resto der pescato, pari a 18.312 tonnellate, ha generato, invece, un giro d’affari valutato attorno ai 774,8 milioni di kune (+13,5 p.c.).

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